Pubblicato il 30 Agosto 2024
Le avrebbe fatto credere di avere vinto delle cause. La Procura di Brescia ha chiesto il rinvio a giudizio, con le accuse di patrocinio infedele e falso in atto pubblico, per l’avvocatessa di Randi Ingerman.
L’ex showgirl 56enne americana residente a Milano, ha denunciato la 44enne Serena Grassi, la sua ex ormai ex legale di fiducia, perché l’avrebbe ingannata anche con “provvedimenti giurisdizionali falsi” e affermando di avere avviato o vinto cause che non erano mai state messe in atto o che avevano avuto esito negativo.
La denuncia era stata presentata nel luglio di due anni fa e nell’inchiesta inizialmente condotta dalla Procura di Milano, le Fiamme Gialle avevano sequestrato documenti a carico dell’avvocatessa, oltre a effettruare una serie di accertamenti informatici.
Tra le parti offese dei reati contestati, oltre ad Ingerman, rappresentata dal legale Davide Steccanella, figurano anche due magistrati milanesi, Adriana Cassano Cicuto e Zenaide Crispino.
L’avvocatessa avrebbe fatto passare le due giudici civili, ignare di tutto, come firmatarie di provvedimenti in realtà taroccati.
In un caso, si legge negli atti, l’avvocatessa avrebbe fatto credere a Ingerman che aveva avuto ragione in un procedimento contro una banca per una somma totale di “277mila euro” e in un’altra occasione le avrebbe detto di aver presentato “un ricorso all’Inps” o anche “di essersi costituita in giudizio” contro una clinica, che aveva assistito l’attrice in passato per problemi personali.
Secondo quel che il pm ha segnalato nelle imputazioni, l’avvocatessa in una serie di fantomatici “procedimenti civili, penali e del lavoro” avrebbe redatto cinque “provvedimenti giurisdizionali” falsi, ma molto simili ad “atti originali”.