Pubblicato il 16 Luglio 2020
Operatore delle Forze Speciali dell’Esercito italiano primo al corso Special Operation Combat Medic
Nei giorni scorsi ha avuto luogo, presso il JFK Special Warfare Center and School di Fort Bragg Fayetteville, la sede delle forze speciali dell’Esercito Americano, la cerimonia di consegna degli attestati di qualifica del Corso Special Operations Combat Medic (SOCM) in favore di operatori delle Forze Speciali Internazionali.
In tale corso formativo il 1° Caporal Maggiore Arturo Rio, ranger del 4° Reggimento “Alpipar” ha completato con successo la selezione, il corso e tutti gli esami intermedi, che lo hanno portato a conseguire la qualifica di Special Operation Combat Medic, ed essere il 1° classificato su 87 corsisti, ottenendo così un ulteriore riconoscimento dall’Esercito Americano: La “Army Commendation Medal”.
Il corso SOCM della durata di 36 settimane, si focalizza sull’addestramento di operatori di forze speciali, con l’obiettivo di aumentare le loro capacità operative e far acquisire agli Special Operation Combat Medic competenze specialistiche in diverse macro-aree: Combat trauma management (CTM), Tactical Combat Casualty Care (TCCC) tutto quello che riguarda le capacità sulla gestione dei feriti in combattimento.
Il completamento del corso SOCM certifica gli studenti come National EMT (Emergency Medical Technician), gli stessi sono anche abilitati al BLS (Basic Life Support), Pediatric Education for Pre-hospital Providers e come Advanced Cardiac Life Support.
Non è la prima volta che un operatore delle Forze Speciali dell’Esercito Italiano si qualifica primo assoluto ad un corso similare internazionale, infatti per ben 3 anni consecutivi un militare italiano è risultato il migliore operatore dei corsi NATO Special Operation Combat Medic (NSOCM) svolti presso ISTC di Pfullendorf (Germania)
Il Corso NSOCM, più breve del SOCM, della durata complessiva di 24 settimane (due delle quali da svolgersi in ambiente ospedaliero presso l’ospedale universitario di Cork – IRL), costituisce il fiore all’occhiello dell’offerta formativa-addestrativa in seno al cosiddetto NATO Global Programming sviluppato dall’Allied Command Transformation (ACT). Il corso NSOCM qualifica personale delle Forze Speciali in grado di garantire un adeguato supporto sanitario nei moderni scenari di impiego dove si deve operare in situazioni di grande isolamento.
L’Italia è tra i maggiori contribuenti in ambito NATO del progetto NSOCM, avendone compreso sin dalla fase di sviluppo la valenza operativa, ed in tale contesto il Comando Forze Speciali dell’Esercito (COMFOSE) è impegnato nella individuazione e selezione dei migliori operatori dei Reparti dipendenti più inclini alla cosiddetta “medicina da combattimento”, da praticare in quelle remote aree dove non vi è alcuna copertura con personale medico del normale sistema sanitario militare, come accaduto nel recente passato, quando un Incursore del 9° Reggimento “Col Moschin” ha salvato oltre 120 vite umane durante un impiego all’estero.