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Rapina a mano armata in un ristorante di San Sebastiano, un cliente derubato del Rolex (VIDEO)

Il gruppo composto da 4 rapinatori: 2 hanno fatto irruzione e 2 hanno fatto da palo.

Pubblicato il 8 Marzo 2022

Nel pomeriggio di sabato 6 marzo è avvenuto l’ennesima rapina all’interno di un ristorante di San Sebastiano al Vesuvio. Si presentano 4 persone a bordo di due scooter. Tutti hanno i volti coperti dai caschi. Due individui scendono mentre gli altri due rimangono fuori dal locale a fare da “palo”.

I malviventi entrano armati di pistola ma questa volta, a differenza di altri episodi analoghi, lasciano in pace i clienti del ristorante e si fanno consegnare un rolex dal valore di 20.000 euro appartenente ad un imprenditore della zona.

L’episodio è stato segnalato al Consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli, che ha scritto le sue considerazioni sul suo account Facebook: “La gente non può passare neanche una giornata tranquilla con la propria famiglia che deve temere di ritrovarsi una pistola puntata in faccia, magari rivolta anche verso la testa dei loro figli. Il Prefetto deve attivarsi e studiare un piano anticrimine che possa fermare questi banditi che agiscono non solo spinti dall’impulso ma anche con programmazione come dimostra questo ultimo episodio. Qui, anche se non è mai stata dichiarata, c’è una guerra in corso. Una guerra non voluta dalla cittadinanza ma portata avanti da criminali e camorristi. Lo Stato deve assolutamente vincerla”.

Rapinare locali e attività ristorative sta diventando purtroppo il muovo trend della criminalità organizzata. Forse perché sono più vulnerabili e hanno meno difese rispetto alle banche o alle gioiellerie, quindi più facili da rapinare. Solo pochi giorni fa c’è stata una rapina a mano armata in un pub di Giugliano, senza dimenticare la feroce irruzione al ristorante di Casavatore, con le armi puntate in faccia ai bambini. Ma questi sono solo alcune delle rapine negli ultimi tempi ad attività ristorative.

Episodi che rappresentano campanelli d’allarme da non sottovalutare, poiché la criminalità sta adottando un altro “modus operandi” e sta mettendo nel mirino le attività meno protette, come appunto pub, ristoranti e pizzerie.