Di rapine maldestre e tragicomiche ne è pieno il mondo della criminalità ma, quella che ha messo a segno un uomo originario di Lentate sul Seveso, è diventata virale fino a raggiungere la popolarità a livello nazionale.
I fatti risalgono in realtà al 30 luglio 2001, ma adesso è arrivata la condanna definitiva a un anno e 10 mesi per l’uomo, responsabile di almeno 3 rapine nei bar della Brianza.
Una di queste si rivelò a dir poco rocambolesca: l’allora 37enne, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti di rapina, lesioni e spaccio, si presentò al bar chiedendo di aprire il registratore di cassa con una scusa a dir poco curiosa: “Se mi dai 20 euro, te ne do 20”.
Dinanzi alle esitazioni della barista, tirò fuori un coltello e si fece consegnare il registratore di cassa, caricandoselo sulla sua Audi A3 nera per poi fuggire a tutto gas.
Evidentemente aveva dimenticato di fare benzina all’auto che, dopo appena due chilometri, rimase a secco lasciandolo a piedi alle porte di Misinto. I carabinieri erano già sulle sue tracce, ma poco dopo in caserma si presentò il goffo rapinatore accompagnato dai genitori.
L’uomo non aveva né il coltello né la cassa del bar, poiché se ne disfece durante la fuga per eliminare ogni prova contro di lui.
Quello però non fu l’unico reato del quale si macchiò l’uomo, infatti è accusato anche di avere rubato un blocchetto di 60 Gratta e Vinci “Il Miliardario”, per un valore di 300 euro, e di aver scritto la seguente frase minatoria su un muro di un condominio: “Agli spioni gli spezzo le gambe. Sapete chi sono e io so chi siete voi!”.
L’uomo ammise tutto e si giustificò che le sue azioni erano dettate dalla dipendenza dalla cocaina. La Cassazione si è espressa contro di lui condannandolo ad un anno e 10 mesi di reclusione, ma sono pendenti ancora altri procedimenti che potrebbero ulteriormente allungare la condanna.
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