Pubblicato il 5 Novembre 2024
Dopo mesi di indagini dettagliate, le forze dell’ordine hanno messo in manette due giovani, di 30 anni e di 22 anni, residenti tra Latina e Cisterna, accusati di aver compiuto due rapine lo scorso 7 maggio all’alba. Le rapine hanno colpito due bar del capoluogo pontino: “La Dispensa” a Borgo Carso e il “Bar Massimo” situato in via Villafranca.
Grazie alla collaborazione tra Polizia e Carabinieri, la Procura di Latina ha raccolto prove consistenti contro i due sospettati, portando all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per entrambi, da parte del Tribunale di Latina. L’accusa è quella di aver agito insieme, alternandosi nei ruoli di esecutore e complice, sfruttando una Fiat Panda per compiere entrambi i colpi.
Due Attacchi Sincronizzati: Come Sono Avvenute le Rapine
Sin dai primi momenti, le autorità avevano percepito che le rapine fossero strettamente collegate. Gli investigatori hanno raccolto testimonianze che descrivevano due individui mascherati. Un elemento chiave per l’indagine è stata la presenza di una Fiat Panda, utilizzata come mezzo di fuga in entrambe le situazioni. Le descrizioni delle armi usate dai rapinatori variavano, ma si ritiene fossero repliche di armi reali.
La prima rapina è avvenuta intorno alle 5:25 del mattino. Un individuo, alto e con il viso coperto da mascherina e occhiali da sole, è entrato nel bar “La Dispensa”, ha minacciato i presenti con una pistola e ha rubato l’intero registratore di cassa contenente diverse centinaia di euro. Dopo aver preso la refurtiva, i due rapinatori sono fuggiti in direzione via Epitaffio.
Dopo circa 15 minuti, i due erano già davanti al “Bar Massimo”. In questa occasione, è stato il complice più basso a entrare in azione. Puntando un’arma contro il gestore e i clienti che si trovavano nel locale, si è fatto consegnare anche qui il registratore di cassa contenente contanti. Entrambe le rapine sono state caratterizzate da modalità simili, segno di un piano studiato e ben coordinato.
La Svolta: Il Controllo dei Sospettati
La svolta nelle indagini è arrivata pochi giorni dopo. Una pattuglia dei Carabinieri ha notato due giovani che si aggiravano nei pressi di un bar aperto tutta la notte a bordo di una Fiat Panda. Il mezzo corrispondeva esattamente a quello descritto dai testimoni durante le rapine. Inoltre, il maggiore risultava essere già noto alle autorità per precedenti legati a furti e rapine, commessi diversi anni prima insieme ad un membro della famiglia Travali, collegata alla criminalità organizzata del territorio.
Le prove raccolte dalle indagini, inclusi i filmati delle telecamere di sorveglianza e le testimonianze, hanno consentito alle forze dell’ordine di richiedere e ottenere l’arresto dei due sospettati. Adesso i due si trovano in carcere in attesa di giudizio, mentre le indagini proseguono per verificare ulteriori responsabilità.