Pubblicato il 21 Gennaio 2025
Un ladro 26enne, dopo essere stato arrestato per una serie di furti, ha chiesto alla polizia una sola “cortesia”: avvisare la madre che stava bene e che non gli era successo nulla di grave, era stato semplicemente arrestato.
Una notte dedita al crimine
Il 26enne, insieme ad altri due nomadi, aveva messo nel mirino un negozio cinese di Limena, in provincia di Padova, sfondando la vetrina con colpi d’ascia per poi sfasciare un registratore di cassa e portare via il guadagno di giornata del malcapitato commerciante. Poiché il bottino era magro, i tre malviventi hanno continuato la loro notte all’insegna del crimine provando a sfondare una tabaccheria di Maestrino con un tombino, senza riuscirci nonostante i 18 colpi ben assestati. A quel punto si sono concentrati su un bar, ma il gran trambusto provocato ha allertato i residenti che hanno provveduto a chiamare le forze dell’ordine.
La fuga e poi l’arresto rocambolesco
Sul luogo indicato sono sopraggiunte le volanti dei poliziotti, che hanno iniziato a cercare un Doblò, indicato come il mezzo usato per compiere furti che tra l’altro era stato a sua volta rubato da un’officina di Casier, dove il proprietario l’aveva portato per lavori di manutenzione. Gli agenti vicino ad un negozio sportivo hanno individuato un Doblò che corrispondeva alla descrizione e, quando si sono avvicinati, hanno notato gli occupanti che si abbassavano nel tentativo di nascondersi, per poi ingranare improvvisamente la prima e tentare la fuga a fari spenti e a tutta velocità.
La loro fuga è durata poco, poiché il mezzo ha impattato violentemente contro la motrice di un tir. I due malviventi sono riusciti a scappare a piedi, ma un terzo è rimasto ferito nell’impatto e per lui sono scattate le manette. Nel mezzo rubato sono stati ritrovati un piede di porco e un’ascia, mentre il ladro fermato è stato sorpreso con 270 euro in banconote e delle monetine in un tubo, per un totale di 530 euro. Il 26enne non è apparso molto turbato di quanto successo, ma si è limitato a chiedere ai poliziotti di dire alla madre che, a parte il piccolo particolare dell’arresto, stava bene in salute e di non preoccuparsi quindi della sua assenza.