Per la Royal Family è sicuramente un periodo complesso, dopo le accuse di razzismo rivolte da Harry e Megan che hanno da poco lanciato un docu-film su Netflix per raccontare la loro verità.
Tuttavia Carlo III ha registrato un’impennata della sua popolarità lo scorso 16 dicembre quando ha visitato il JW Community Centre, fondato a Finchley Road nell’ottobre 2013, per osservare i preparativi della festa di Hanukkah, un’importante festività ebraica.
Durante l’incontro re Carlo III si è lasciato andare ad un divertente fuori programma, facendosi coinvolgere dal momento di spensieratezza e danzando la “hora”, che si balla in cerchio, con Eva Schloss, sorella di Anna Frank. Il re è apparso molto divertito e il video subito è diventato virale.
Il sovrano ha fatto un plauso agli organizzatori, fermandosi a parlare a lungo con loro. Uno dei momenti più toccanti è stato il ricevimento dei sopravvissuti dell’Olocausto e delle loro famiglie.
Eva Schloss ha commentato il memorabile ballo con il re: “Era così dolce e sembrava divertirsi, era molto rilassato. Ho cercato di ballare con lui”. A proposito della Royal Family poi dice: “Parlare con loro è semplice, sono esseri umani, vogliono essere parte della comunità, parte del popolo britannico e aiutare tutti”.
In realtà la Schloss è una sorella acquisita di Anna Frank, dal momento che la madre della prima, Elfriede Geiringer, sposò il padre della seconda, Otto Frank, nel 1953.
Il re durante il ballo ha avuto anche la premura di spostare con i piedi alcuni cavi, al centro della sala, per evitare che qualche ospite potesse inciampare. Dopo gli scatti d’ira avuti recentemente, forse anche a causa delle accuse del figlio Harry, il re “ripulisce” un po’ la sua immagine e vede risalire fortemente la sua popolarità.
A dire il vero il sovrano, che per l’occasione ha portato in dono cibo per circa 200 famiglie del Camden, non è nuovo a questi exploit. Nel 1985 l’erede al trono si esibì addirittura un una breakdance scatenata in doppiopetto, durante il corso “Youth Metts Industry” legato alla fondazione “Prince’s Trust”, episodio ricordato anche in una puntata della serie tv “The Crown”.
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