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Recovery Fund, Procaccini: “L’Italia impari a difendere i propri interessi”

Pubblicato il 21 Luglio 2020

“Dal lungo confronto sul Recovery Fund è emerso che finalmente si condividerà un po’ di debito fra gli Stati europei, qualcosa di simile al concetto di “eurobond”, per cui noi di FDI ci battemmo alcuni mesi fa nel parlamento europeo. M è anche accaduto che dai 500 miliardi di aiuti economici, si è scesi a 390 miliardi di euro (da ripartire tra le varie nazioni), e di questi una metà o poco più sono prestiti, l’altra metà sono a fondo perduto. Inoltre, ad ogni nazione è stata data la possibilità di “attivare il freno d’emergenza”, ovvero sospendere l’erogazione dei sussidi economici, qualora si ritenga che una nazione europea stia usando in modo sbagliato tali fondi. Già, ma chi lo decide? Su che basi? Aggiungiamo che i cosiddetti “Stati frugali” – che già sono beneficiari netti, cioè ricevono dall’Unione Europea più quattrini di quanti ne versano – potranno versarne ancora di meno, prendendone ancora di più dal bilancio comune”

E’ quanto afferma in un nota l’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini, che fa anche altre considerazioni:       

“Questa esperienza ha dimostrato che fare i prepotenti nella UE funziona. Come nel caso degli Stati frugali, alcuni dei quali derubano le altre nazioni europee con politiche fiscali scorrette, avvantaggiando le grandi aziende, anche italiane, che stabiliscono la sede legale nelle loro capitali. Ma abbiamo anche imparato che le nazioni più contrarie agli aiuti all’Italia, sono tutte governate da partiti di sinistra, solitamente alleati con i verdi. Olanda, Svezia, Danimarca, Finlandia, etc…

Infine abbiamo imparato che l’Italia deve “riparare il tetto quando splende il sole” e non quando piove. Perché in Europa si sta tutti con il coltello tra i denti, in difesa del proprio interesse nazionale. Tranne l’Italia. Che per troppi anni ha inseguito l’ideologia europeista senza se e senza ma. Ritrovandosi oggi in balia delle scelte degli altri.Mi auguro che ci sia di insegnamento. Indipendentemente dal colore di chi governa l’Italia, gli italiani vanno difesi sempre e comunque. Così si sta al mondo, così si deve stare in Europa”, conclude Procaccini.