Pubblicato il 23 Novembre 2022
Dopo le dichiarazioni degli esponenti del Governo Meloni, era stato indicato chi avrebbe perso il reddito di cittadinanza, al centro della nuova manovra economica.
Adesso filtrano ulteriori indiscrezioni che annunciano un cambiamento radicale del reddito di cittadinanza.
Dal 2024 la misura dovrebbe essere abolita, anche se ci sarà un sussidio economico a favore di chi non può lavorare. Previste importanti novità per gli “occupabili”, cioè quelli abili al lavoro, per il 2023.
Come cambia il reddito di cittadinanza nel 2023?
Il reddito di cittadinanza nel 2023 sarà garantito a quelle persone che non possono lavorare, come disabili, donne in gravidanza o disoccupati con minori a carico.
Gli occupabili, le persone con un’età compresa tra i 18 e i 59 anni e quindi abili al lavoro, non avranno diritto alle 18 mensilità rinnovabili di sussidio, che saranno ridotte ad 8. Concluso questo periodo, si perderà il diritto del reddito di cittadinanza.
Dal 2024 gli occupabili non hanno più diritto a richiedere il sussidio di assistenza e inoltre dal 2023 chi percepisce il reddito deve obbligatoriamente frequentare corsi di formazione o di riqualificazione professionale, pena la perdita dell’assegno.
Le nuove regole relative alle offerte di lavoro
Nuove regole anche per quanto riguarda le offerte di lavoro: al primo rifiuto si perderà il reddito di cittadinanza, mentre oggi lo stop al beneficio arriva al secondo rifiuto.
Da sottolineare l’azzeramento contributivo previsto per quelle aziende che assumono chi riceve il sussidio. Una manovra finalizzata a spingere le aziende ad assumere i percettori del reddito di cittadinanza, che a loro volta possono entrare nel mondo del lavoro.
Una manovra, come ha spiegato Giorgia Meloni, finalizzata a separare le politiche attive del lavoro dall’assistenza economica per le persone che non possono lavorare.