« Torna indietro

reddito di cittadinanza

Reddito di Cittadinanza, ecco chi lo perderà

Pubblicato il 2 Novembre 2022

Dopo il giro di vite annunciato sul Superbonus, che sarà profondamente modificato, Giorgia Meloni è intenzionata a ridimensionare notevolmente anche le spese per il reddito di cittadinanza.

L’obiettivo è chiaro: togliere il reddito di cittadinanza a quelle persone che ne beneficiano pur potendo lavorare. Come annuncia la leader di Fratelli d’Italia da un lato bisogna “mantenere e laddove possibile aumentare il doveroso sostegno economico per i soggetti effettivamente fragili e non in condizione di lavorare”, ma d’altro lato “la soluzione non può essere il reddito di cittadinanza, ma il lavoro”.

Chi rischia di perdere il reddito di cittadinanza?

Snocciolando i numeri rilasciati dall’Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro), ad oggi i beneficiari del reddito di cittadinanza indirizzati ai servizi per il lavoro sono 919.916 e tra questi 173.000 (il 18,8%) risultano occupati, mentre altri 660.000 (il 71,8%) sono tenuti alla sottoscrizione del patto per il lavoro. Proprio questi 660.000 beneficiari, che quindi hanno possibilità di lavorare, sono quelli maggiormente a rischio. I restanti 86.000 (il 9,4%) risultano invece esonerati, esclusi o rinviati ai servizi sociali.

Secondo i numeri oltre la metà dei soggetti beneficiari, cioè il 53,5%, ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato o in apprendistato. Gli under 30 sono i soggetti più esposti alla precarietà, tra questi infatti solo il 55% ha un contratto a termine. Inoltre tra coloro che hanno un contratto a tempo determinato, il 39,2%, almeno la metà ha un contratto con durata pari o inferiore a 6 mesi.

Tra i 660.000 beneficiari soggetti al patto per i lavoro quasi 3/4, cioè 480.000 persone che rappresentano il 72,8%, non hanno avuto alcun contratto di lavoro né subordinato né para-subordinato negli ultimi 3 anni.

Al momento i soggetti impiegati nei servizi per il lavoro sono 280.000, l’equivalente del 42,5% dei 660.000 soggetti al patto per il lavoro.