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reddito di cittadinanza

Reddito di Cittadinanza usato per giocare on line: dovrà risarcire migliaia di euro

Pubblicato il 25 Luglio 2023

Usava i soldi del reddito di cittadinanza per giocare on line e per fare scommesse sportive.

In questo modo un 60enne di Sarmede, che ha incassato negli ultimi anni 18.500 euro di sussidio, grazie ad una buona dose di fortuna, è riuscito a ottenere vincite per oltre 255 mila euro, denaro che si è ben guardato dal dichiarare al Fisco.

Il 60enne è solo una delle 70 persone finite nella rete dei controlli eseguiti negli ultimi mesi dalle Fiamme gialle del comando provinciale di Treviso, in collaborazione con l’Inps e con il nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie del Corpo. 

Quelli a cui è già stato revocato il Reddito sono stati tutti denunciati alla procura di Treviso che ha coordinato l’inchiesta: in tutto hanno percepito complessivamente 440 mila euro e ora saranno chiamati a restituire il maltolto. 

Gli investigatori hanno passato al setaccio varie banche dati tra cui il portale “Cliclavoro Veneto”, messo a disposizione dalla Regione e da Veneto Lavoro. In questo modo sono emerse le anomalie nei requisiti per ottenere il sussidio, come quello di cittadinanza, residenza, soggiorno, oltre a quelli reddituali e patrimoniali. 

Per molti stranieri uno dei parametri non rispettati è quello della residenza in Italia da almeno 10 anni e continuativamente almeno da due.

Per altri gli illeciti nella presentazione della dichiarazione sostitutiva unica (DSU) ha riguardato omissioni sulle reali posizioni reddituali. E’ il caso, come quello accennato, del 60enne di Sarmede, di chi era titolare di ricchi conti su siti di gioco on line, poker o altri giochi. 

E ancora in altri casi l’irregolarità ha riguardato l’omissione di informazioni reddituali rilevanti, come redditi percepiti, anche per attività di lavoro dipendente, e disponibilità immobiliari che, se correttamente indicate, avrebbero posto i richiedenti al di fuori dei limiti previsti per l’ammissione al sussidio.

Tra i casi più singolari quello di una cinquantenne di Conegliano che ha dimenticato di dichiarare un patrimonio di oltre 310 mila euro detenuto in un conto estero nel suo Paese d’origine.

Due donne, anche loro straniere, invece non avevano dichiarato i redditi percepiti per la loro attività di badanti, risultando così disoccupate e ottenendo in questo modo i benefici economici del reddito. 

Infine sono stati molti i casi di mancata comunicazione all’Inps della variazione delle condizioni che davano diritto al reddito, come l’aver iniziato un’attività lavorativa oppure aver modificato la composizione del proprio nucleo familiare.

L’intervento delle fiamme gialle segue quello analogo, concluso nel mese di ottobre 2021, che aveva portato alla denuncia di 116 persone e al recupero di somme indebitamente percepite per oltre 700 mila euro.

Salgono, dunque, a 186 i denunciati nella Marca, che hanno indebitamente percepito oltre 1,1 milioni di euro.