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Regione Lazio: Approvata legge per tutelare e valorizzare piccoli comuni

La nuova legge regionale è volta a sostenere i 254 comuni del Lazio sotto i 5000 abitanti nel contrasto ai fenomeni da spopolamento, nel recupero e nella riqualificazione degli edifici nei centri storici, nello sviluppo del turismo e delle attività turistico-ricettive anche attraverso gli alberghi diffusi, nella valorizzazione dei prodotti agroalimentari, nella prevenzione dal rischio idrogeologico, nella semplificazione degli adempimenti amministrativi.

Pubblicato il 23 Luglio 2020

Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mauro Buschini (Pd), ha approvato, con 25 voti a favore e 11 astenuti, la proposta di legge regionale n. 200 “Tutela e valorizzazione dei piccoli comuni”, d’iniziativa dei consiglieri del Movimento 5 stelle Francesca De Vito, Valentina Corrado e Valerio Novelli.

La nuova legge regionale è volta a sostenere i 254 comuni del Lazio sotto i 5000 abitanti nel contrasto ai fenomeni da spopolamento, nel recupero e nella riqualificazione degli edifici nei centri storici, nello sviluppo del turismo e delle attività turistico-ricettive anche attraverso gli alberghi diffusi, nella valorizzazione dei prodotti agroalimentari, nella prevenzione dal rischio idrogeologico, nella semplificazione degli adempimenti amministrativi. Alcune disposizioni sono volte al mantenimento in attività di istituti scolastici statali destinati ad essere chiusi e alla gestione associata da parte di più comuni dei servizi di trasporto pubblico locale. A favore delle nuove imprese, costituite nei comuni del Lazio dopo l’entrata in vigore della legge, sono previste agevolazioni tributarie in materia di Irap per cinque anni e per ulteriori tre periodi d’imposta a favore delle imprese costituite da giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, da donne e da disoccupati di età inferiore a cinquant’anni.

Allo scopo di favorire lo sviluppo economico e il ripopolamento dei piccoli comuni e agevolare la loro rigenerazione urbana è istituito il reddito di residenza attiva. Suddiviso in tre annualità è destinato a coloro che intendano avviare un’attività imprenditoriale o recuperare, anche a fini abitativi, beni immobili appartenenti al patrimonio storico e culturale. Sono anche previsti contributi una tantum a sostegno della natalità. Gli oneri finanziari a carico del bilancio regionale, ammontano 4,4 milioni di euro nel biennio 2021-2022, per gli interventi previsti dalla legge, alla cui realizzazione possono concorrere le risorse di cui a una serie di leggi regionali in vigore ivi elencate e provenienti dalla programmazione comunitaria.

La consigliera De Vito ha ricordato che “i 254 piccoli comuni del Lazio rappresentano oltre il 67 per cento del totale (378 comuni), ma a causa del fenomeno dello spopolamento oggi rappresentano solo l’8 per cento della popolazione totale della nostra regione”. “Eppure – ha proseguito De Vito – custodiscono la maggior parte dei tesori e delle tradizioni del nostro Paese, sono un riferimento geografico per molti prodotti tipici, sono intrisi di storia e di cultura e non solo. Anche durante l’emergenza Covid i piccoli comuni hanno dimostrato l’alto livello di qualità della vita al loro interno. Questa legge, che li va a sostenere, tutelare e valorizzare è, pertanto, fondamentale per gli amministratori locali che la stanno aspettando da quasi vent’anni”.

Presente l’assessore agli Enti locali, Alessandra Troncarelli, durante l’esame dell’articolato sono stati approvati diversi emendamenti. In dichiarazione di voto è intervenuta la prima firmataria della proposta di legge, De Vito, e hanno annunciato l’astensione dei rispettivi gruppi i consiglieri Fabrizio Ghera (FdI), Giuseppe Simeone (FI), Pasquale Ciacciarelli (Lega) i quali, pur manifestando apprezzamento per le finalità della legge, hanno lamentato l’esiguità delle risorse messe in campo. Per la maggioranza ha preso la parola Rodolfo Lena (Pd).

Poco prima del voto finale, il Consiglio regionale ha altresì approvato un ordine del giorno della consigliera Marta Bonafoni (Lista Zingaretti) che impegna la Giunta ad adottare entro 180 giorni un apposito piano regionale per garantire la copertura della rete di telefonia mobile e l’estensione delle infrastrutture di accesso a internet a banda larga e ultra larga nelle aree interne, al fine di ridurre il digital divide nel territorio regionale.