Pubblicato il 26 Luglio 2020
Conoscere lo stato delle piste ciclabili del Veneto e ottimizzare la pianificazione di nuovi interventi: sono questi gli obiettivi dello studio avviato a dicembre 2017 dalla Regione Veneto in collaborazione con le Province e la Citta Metropolitana di Venezia, grazie all’istituzione di un Tavolo tecnico permanente in materia di mobilità ciclistica regionale, della cui attività vengono resi note oggi i primi risultati.
Dall’analisi emerge che su 7.857 chilometri di percorsi censiti, 2.563 km sono ad uso ciclabile e si trovano su sedi riservate, proprie o su fondo non asfaltato (vedi tabella allegata). I percorsi censiti sono stati distinti principalmente in base alle loro caratteristiche (strada, argine, pista ciclabile), specificandone la tipologia (a uso promiscuo veicolare, a uso promiscuo pedonale, corsia riservata, sede propria), la gerarchia (di livello europeo, nazionale, regionale e provinciale) oltre che in base al fondo del tracciato (asfalto, ghiaia, terra battuta).
“Questi elementi di conoscenza – spiega l’Assessore regionale alle infrastrutture – rappresentano un punto di partenza fondamentale per la futura programmazione del cosiddetto traffico lento e dello sviluppo dell’intermodalità dei trasporti, componenti essenziali del sistema di mobilità nei nostri territori”.
“Dal lavoro svolto – prosegue l’Assessore – è emerso che la maggior parte di questi itinerari corre ancora in maniera promiscua al traffico veicolare rendendo alcuni tratti meno appettibili per lo spostamento in bicicletta; grazie a tale attività di censimento degli itinerari ciclabili, e agli incontri con i rappresentanti del tavolo tecnico e con le associazioni, si è vista la volontà di concentrare gli sforzi per risolvere queste problematiche”.
“Il data base che abbiamo costruito mediante georeferenziazione dei dati cartografici degli itinerari– sostiene l’Assessore – rappresenta anche uno stimolo per procedere con l’implementazione degli itinerari per le due ruote, sempre più utilizzati da un’utenza locale, per trasferimenti abituali, per esigenze di lavoro o di studio, ma anche come scelta di vacanza o escursione, fenomeno quest’ultimo in costante crescita che coinvolge diversi attori dell’offerta turistica, dal ricettivo alla ristorazione, dai servizi all’enogastronomia, in una regione come la nostra che, per la varietà dei suoi ambienti e paesaggi, è un paradiso per gli appassionati della bici. Non a caso attraversano il Veneto ben cinque delle dieci ciclovie di interesse nazionale: quella del Sole (Verona-Firenze), del Garda, VenTo (Venezia-Torino), Adriatica, Venezia-Trieste”.
I dati cartografici ciclabili, una volta inseriti nel geoportale, entreranno a far parte di un “sistema organizzato” costituito da tutti i dati territoriali in possesso della Regione, accessibile a chiunque abbia la necessità di fruire di tali informazioni in modalità open data.
“Il patrimonio informativo già in possesso della Regione del Veneto, implementato anche dai nuovi dati ciclabili – sottolinea l’Assessore – se messo a disposizione della collettività, potrà diventare un nuovo volano dell’economia e, poiché i dati potrebbero essere utilizzati dai cittadini e dalle imprese, può favorire altresì la ripresa e la crescita economica, oltre che la competitività tra aziende del settore”.
Sviluppo turistico, tutela ambientale, sicurezza stradale, riqualificazione di aree marginali che possono trovare nuove opportunità grazie alla mobilità lenta, sono tutti aspetti virtuosi di questo progetto; la realizzazione di una sempre più ampia e articolata rete ciclabile a collegamento tra le città venete e gli itinerari locali, nazionali e sovranazionali è già oggi un vettore di crescita economica non trascurabile.
“Il lavoro, come detto, non finisce qui – conclude l’Assessore –: inizia ora la fase di costante monitoraggio e aggiornamento del data base, proseguendo nell’attività di georeferenziazione dei dati cartografici degli itinerari ciclabili e utilizzando al meglio le grandi potenzialità digitali disponibili”.