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Regno Unito

“Il Regno Unito sarà inabissato dalle nostre armi”

Pubblicato il 21 Aprile 2023

“Regno Unito eterno nemico, si inabisserà per le armi russe”.

Così Dmitry Medvedev.

E’ la nuova minaccia arrivata a Londra dal vice presidente del Consiglio di sicurezza russo in risposta alle sanzioni britanniche contro cinque personalità per la condanna al dissidente Vladimir Kara Murza.

“La Gran Bretagna era, è e sarà il nostro eterno nemico – ha scritto su Telegram – In ogni caso, finché la loro isola arrogante e disgustosamente umida non finirà nell’abisso del mare a causa dell’onda creata dagli ultimi sistemi di armi russi”.

IL CASO KARA MURZA

Il “nemico del popolo” Vladimir Kara-Murza è stato condannato a 25 anni di carcere in Russia per tradimento, diffusione di notizie false sulle forze militari e per aver lavorato per una organizzazione ritenuta indesiderabile dalle autorità.

Il giudice che ha pronunciato la condanna, Sergey Podoprigorov, è stato inserito nell’elenco delle persone colpite dalle sanzioni previste dal Magnitsky Act, la legge introdotta nel 2012 negli Stati Uniti per colpire individualmente i responsabili di abusi dei diritti umani, a partire da chi era coinvolto nella morte in carcere nel 2009 di Sergei Magnitsky, fiscalista arrestato nel quadro di una inchiesta montata dagli stessi funzionari che aveva accusato di essere coinvolti in una frode da decine di milioni di euro.

Era stato Kara-Murza, che oggi ha 41 anni, insieme a Boris Nemtsov, con cui aveva lavorato da quando ne aveva 18, l’oppositore ucciso di fronte al Cremlino nel 2015, a fare attività di lobbying negli Usa per l’adozione della legge che avevano loro stessi ideato. Il carcere in cui è detenuto, fra l’altro, è diretto da Dmitry Komnov, anche lui colpito dal Magnitsky Act, dopo aver diretto il carcere in cui Sergei morì in seguito ad abusi.

Per descrivere Kara-Murza, si può anche parlare della storia della sua famiglia, una famiglia di storici, giornalisti e vittime delle repressioni. Il nonno Aleksei, storico e giornalista di guerra sopravvissuto alla Battaglia di Stalingrado, prima della guerra deportato. Il bisnonno, Sergey Kara-Murza, giurista, opinionista. Il nonno materno, Voldemārs Bisenieks, rivoluzionario lettone, ucciso durante il Terrore. Il prozio Georg Bisenieks, diplomatico lettone, accusato di essere coinvolto nell’assassinio di Sergei Kirov e di aver spiato per la Lettonia e la Gran Bretagna nel 1934, anche lui condannato a morte. Il padre, Vladimir, è stato uno storico e un giornalista, proprio come il figlio che ha studiato storia a Cambridge.

Nel 2010, insieme a Nemtsov e altri l’oppositore Kara-Murza scrive l’appello “Putin deve andarsene”. “Crediamo che non sia possibile introdurre nessuna reale riforma in Russia fino a che Putin detiene potere. Sradicare il putinismo è il primo passo necessario per una Russia nuova e libera”.