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Rete Civica della Salute: si alla lotta al COVID, ma garantendo l’assistenza ai malati cronici e a chiunque ne abbia bisogno

Conta su 62.974 cittadini informati e quasi 400 riferimenti civici la Rete Civica della Salute siciliana, il “network d’inclusione sociale” per “cittadini consapevoli riconosciuti dal Servizio Sanitario Regionale e coordinati per la migliore tutela della salute, per sé ed i propri cari”

Pubblicato il 15 Ottobre 2020

Conta su 62.974 cittadini informati e quasi 400 riferimenti civici la Rete Civica della Salute siciliana, il “network d’inclusione sociale” per “cittadini consapevoli riconosciuti dal Servizio Sanitario Regionale e coordinati per la migliore tutela della salute, per sé ed i propri cari”. E ora ha un “programma di lavoro” che accentua l’impegno ponendo attenzione anzitutto all’emergenza COVID, come deciso dalla Conferenza dei Comitati Consultivi delle Aziende sanitarie, che assieme al DASOE (Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico dell’Assessorato regionale alla Salute) è incaricata del coordinamento della Rete Civica della Salute.

Presieduta dall’avv. Pierfrancesco Rizza (presidente del Comitato consultivo dell’ASP di Siracusa), la Conferenza ha visto la partecipazione di quasi tutti i 18 Comitati consultivi siciliani e  ha eletto nuovo vicepresidente Salvatore Pelonero (presidente del Comitato di Caltanissetta) in sostituzione del dott. Vincenzo Terzi (presidente uscente del Comitato dell’Azienda Papardo di Messina) che ha lasciato l’incarico per motivi familiari. Nella riunione sono stati anche accolti i nuovi vertici dei Comitati che hanno appena rinnovato le cariche: Francesco Paolo La Placa, confermato presidente del Comitato dell’Asp di Palermo, e Salvatore Schembari, neopresidente del Comitato dell’Asp Ragusa.

E al primo punto del “programma di lavoro” la Conferenza ha posto l’impegno di Rete Civica della Salute e Comitati consultivi per “una efficace applicazione del piano regionale anti-COVID19 negli ospedali e nelle strutture del territorio”. Al contempo, si svolgeranno “azioni di vigilanza e sostegno perché le strutture sanitarie non interrompano, a causa del COVID19, la normale assistenza (oncologica, cardiologica, diabetologica etc.) ai malati cronici ed a chiunque abbia necessità”, evitando cioè che si verifichi l’abbandono delle cure avvenuto sino allo scorso giugno. Non è tutto. La Conferenza ha individuato come proprio compito prioritario anche quello di massima attenzione (mediante comunicazione ai cittadini e vigilanza nelle strutture) alle misure necessarie, per il singolo e per l’organizzazione sanitaria, alla prevenzione di qualsiasi infezione contraibile in ospedale e negli ambienti sanitari in genere oltre che nella quotidianità.

Tra gli altri punti discussi in Conferenza particolare importanza è stata attribuita al protocollo d’intesa da stipulare con Federsanità Anci Sicilia con l’obiettivo di realizzare insieme con la Rete Civica della Salute, coordinata dal prof. Pieremilio Vasta, concrete azioni attuative degli obiettivi strategici del nuovo Piano Nazionale di Prevenzione che indirizza la tutela della salute verso la necessaria intersettorialità tra sanità, politiche sociali, scuola e autonomie locali/ANCI. Infatti Rete Civica della Salute e Federsanità Anci si propongono di essere parte attiva nell’obiettivo ministeriale Urban Health, monitoraggio a livello urbano degli indicatori e dei determinanti di salute e alla diffusione della promozione di salute nei contesti urbani nonché segnalazione dei reali bisogni di salute del proprio contesto socio-ambientale.