Pubblicato il 24 Agosto 2023
La chiesa della Santissima Trinità di via Pretoria, nel centro storico di Potenza, dopo anni di chiusura torna ad aprire le porte ai fedeli. La chiusura della chiesa fu decisa dopo il ritrovamento del corpo di Elisa Claps, ragazza potentina scomparsa e uccisa il 12 settembre 1993.
La notizia è stata comunicata direttamente dall’arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo e la chiesa resterà aperta ogni giorno dalle 8:30 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 20:00.
La Santa Sede: “Custodire la memoria di Elisa”
La chiesa della Santissima Trinità sarà riaperta anche per contrastare il forte calo demografico che sta avendo luogo nel centro storico di Potenza e come ribadito dall’arcivescovo Salvatore Ligorio sarà “un luogo per la preghiera silenziosa, l’adorazione, la ricerca del conforto interiore e spirituale, e per la promozione di una serena riflessione sulla sacralità della vita”.
L’arcivescovo ha convenuto con la Santa Sede che non c’è modo migliore di “custodire la memoria di Elisa” che aprire la chiesa per pregare per lei favorendo “il cammino di riconciliazione e guarigione per la comunità potentina, segnata da una ferita indelebile”.
Sulla questione è intervenuto anche papa Francesco, che ha scritto una lettera a Filomena Iemma, mamma di Elisa Claps, all’arcivescovo Salvatore Ligorio e a tutto il presbiterio dell’arcidiocesi.
La rabbia della famiglia di Elisa Claps
La famiglia di Elisa Claps non ha accolto bene la notizia, commentata così dal fratello Gildo della 16enne uccisa: “Solo così potevano riaprila, in silenzio, durante il mese di agosto, come dei ladri”.
Ha spiegato tuttavia che la decisione non l’ha colto di sorpresa: “Non sono sorpreso, perché sono stati ladri di verità per trent’anni. Mi auguro davvero che la chiesa resti deserta, credo sia la risposta migliore che possa dare la città”.
La drammatica vicenda del ritrovamento del cadavere
La chiesa è rimasta chiusa per 13 anni, che però non sono stati sufficienti per rimarginare una ferita che lascerà la sua cicatrice per sempre. La 16enne Elisa Claps, secondo gli investigatori, sarebbe stata uccisa proprio nel sottotetto di quella chiesa il 12 settembre 1993.
Un giallo che sarebbe durato ben 17 anni, quando i resti del cadavere furono ritrovati nel sottotetto della chiesa il 17 marzo 2010. Secondo le indagini alcune settimane prima del ritrovamento il cadavere fu visto da un sacerdote e da altre donne, ma nessuno ne fece parola con la polizia.
L’assassino
Dopo lunghe indagini fu arrestato Danilo Restivo, che oggi ha 51 anni, e che secondo l’accusa uccise la ragazza poiché lei lo respinse. L’uomo, che aveva l’inquietante abitudine di tagliare ciocche di capelli alle ragazze, fu condannato a 30 anni di reclusione con sentenza irrevocabile.
L’uomo ammise di aver incontrato la ragazza quel giorno, ma ha sempre negato di averla uccisa. Oggi Restivo sta scontando la sua pena in Inghilterra, dove è stato condannato per un altro assassino, quello della sarta inglese Heather Barnett uccisa il 12 novembre 2002 a Charminster.
Il processo a Restivo fu inquinato da colpevoli ritardi, depistaggi, false perizie e testimonianze poco attendibili o addirittura romanzate che rallentarono le indagini.
Alla fine Restivo fu condannato per l’uccisione di Elisa Claps con 13 coltellate, benché la sentenza definitiva pronunciata dalla Cassazione è arrivata solo il 23 ottobre 2014.
Sin da subito la polizia concentrò le indagini su Restivo, incastrato da prove schiaccianti come il ritrovamento del suo Dna, non rilevato in una precedente perizia, sulla maglia che la ragazza indossava al momento della scomparsa e del ritrovamento del suo cadavere.