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Roberto Speranza: 'non abbassiamo la guardia, non dividiamoci'

Riaperture, Speranza: “guardare avanti, ma con i piedi ben piantati per terra”

Pubblicato il 18 Aprile 2021

Il Governo si assume un po’ di rischi annunciando le riaperture dal 26 aprile, ma “è un rischio ragionato e per questo chiedo una mano”. Il ministro della Salute Roberto Speranza, ospite di Lucia Annunziata a Mezz’ora in più su Rai3, spiega la decisione di allentare le misure dalla prossima settimana. “Siamo in una situazione diversa, possiamo permetterci alcune aperture – spiega il ministro – abbiamo puntato agli spazi all’aperto nel mese di maggio. Abbiamo scelto la scuola, che credo sia l’architrave della nostra società, da cui ripartire anche per dare un segnale di fiducia ai nostri ragazzi fino adesso in Dad. Mancano poche settimane alla fine dell’anno scolastico, vogliamo che tornino in presenza i ragazzi“, aggiunge. Per quanto riguarda il parametro Rt del contagio, dice ancora Speranza, “dipende dai nostri comportamenti e, a costo di risultare noioso, penso che quando dal 26 aprile si aprirà una nuova fase, avremo bisogno di ancora più attenzione. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti“. Il ministro comunque si dice ottimista: “Penso che nel giro di qualche mese avremo numeri di vaccinazione più alti, che ci consentiranno di andare verso la normalità”; per questo motivo, aggiunge, “in questa fase e nelle prossime settimane, devono guidarci fiducia e prudenza“.  Il motivo della scelta di riaprire, ribadisce poi, è legato al fatto che “siamo in una fase che inizia a diventare diversa e il primo motivo è la campagna di vaccinazione che va avanti. Abbiamo superato 15 milioni di somministrazioni, negli ultimi tre giorni abbiamo fatto un milione di somministrazioni. C’è una accelerazione e abbiamo adottato misure molto dure nelle ultime settimane“. Secondo Speranza, “gli elementi vaccinazione e le misure adottate, ci mettono nelle condizioni di costruire una road map che deve farci guardare con un po’ di fiducia al futuro, alle prossime settimane, ma serve appunto, ancora tanta prudenza. Quindi – conclude – ora dobbiamo guardare avanti, ma con i piedi ben piantati per terra e fare un passo alla volta, altrimenti si rischia di tornare indietro“. (fonte: Agi)