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Riattivazione delle centrali nucleari: nel disegno di legge del governo anche Latina ed il Garigliano

A lanciare l’allarme il presidente della XI commissione Sviluppo economico e Attività produttive, nonché componente delle commissioni Ambiente e Sanità del Consiglio regionale del Lazio Enrico Tiero

Pubblicato il 2 Aprile 2024

Un intervento duro ma fermo quello di Enrico Tiero, presidente della XI commissione Sviluppo economico e Attività produttive, nonché componente delle commissioni Ambiente e Sanità del Consiglio regionale del Lazio, a proposito di una proposta di legge del governo Meloni.

“Con stupore e sincero rammarico sono venuto a conoscenza di un disegno di legge che mira alla riattivazione degli impianti nucleari presenti sul territorio nazionale – ha dichiarato il consigliere regionale – Il disegno di legge fa riferimento in particolare agli impianti nucleari esistenti, tra cui Latina ed il Garigliano. Non ho alcun problema a dire no a questa proposta.

I nostri territori hanno già subito nel corso degli anni una servitù insostenibile sul fronte del nucleare. Non è ammissibile che a distanza di anni si chiedano nuovamente ulteriori sacrifici a comunità penalizzate dalla presenza di impianti relativi al vecchio nucleare. Peraltro, ci risulta che le scorie radioattive devono essere ancora smaltite. Bisognerebbe anche capire quali saranno i tempi per completare gli interventi dei decommissioning dei siti di Borgo Sabotino e del Garigliano.

Il mio non è un ‘No ideologico’ al nucleare, sia chiaro. Infatti, sono personalmente favorevole al nucleare ‘sicuro’ di quarta generazione.

A mio parere, lo sviluppo di nuove tecnologie volte alla produzione di energia nucleare rappresenta ad oggi un’opportunità per il contrasto dei cambiamenti climatici e un’occasione di sviluppo delle conoscenze e delle competenze che l’Italia può vantare non solo nel campo della ricerca, ma anche nella progettazione e nella produzione industriale di impianti di energia nucleare di nuova generazione.
Occorre però intensificare le attività di ricerca e sperimentazione delle nuove tecnologie nucleari, in particolare i piccoli reattori modulari (Small Modular Reactor), favorendo l’incontro delle nostre migliori competenze in campo ingegneristico nucleare, tecnico, tecnologico e industriale, al fine di accelerare il processo di decarbonizzazione dell’industria energivora italiana e di assicurare al Paese la sicurezza energetica necessaria allo sviluppo civile ed economico.

Se vogliamo essere indipendenti e liberi è importante lavorare tutti insieme in ricerca e innovazione per raggiungere la quarta generazione del nucleare che è il futuro, anche per le piccole e medie aziende.
Apprezzo il fatto che il governo italiano sta rivalutando la sua strategia sul nucleare con un focus su sostenibilità, sicurezza energetica e disponibilità economica. Il prezzo dell’energia in Italia è troppo alto e la competizione nei settori di industria e agricoltura in questo momento è difficile.

La quarta generazione del nucleare è quindi fondamentale per il futuro del nostro Paese. Per questo dico Sì a questa nuova prospettiva, purché ovviamente vengano date tutte le garanzie necessarie in termini di sicurezza.

Sono però fortemente contrario al riutilizzo dei vecchi impianti nucleari dismessi e non idonei ad ospitare la quarta generazione. Si dovrà semmai necessariamente individuare nuovi siti in altre realtà. Latina e il Garigliano hanno già dato. Io mi opporrò a qualsiasi tentativo di ripristinarli e mi schiero fin da adesso dalla parte delle loro comunità locali”.