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Rifiuti – In Sicilia necessario un termoutilizzatore, Musumeci: “Cancellare la cultura delle discariche”

Nel 2035 il 65% del totale dei rifiuti prodotti annualmente dovrà essere riciclato. Queste le direttive europee che l’Italie e in particolare la Sicilia devono essere pronte a preparare per tempo. Liberarsi dunque delle discariche e istituire un termoutilizzatore è diventata un’esigenza per il governo Musumeci, che ha infatti inserito lo scorso 9 Aprile, proprio la costruzione di un termoutilizzatore nella Gazzetta ufficiale.

Pubblicato il 3 Giugno 2021

Nel 2035 il 65% del totale dei rifiuti prodotti annualmente dovrà essere riciclato. Queste le direttive europee che l’Italie e in particolare la Sicilia devono essere pronte a preparare per tempo. Liberarsi dunque delle discariche e istituire un termoutilizzatore è diventata un’esigenza per il governo Musumeci, che ha infatti inserito lo scorso 9 Aprile, proprio la costruzione di un termoutilizzatore nella Gazzetta ufficiale.

Stamattina (3 Giugno) a Catania il Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci ha presentato il programma del governo regionale per la politica dei rifiuti assieme all’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, Daniela Baglieri, al dirigente generale Calogero Foti, e al consulente Giuseppe Pollicino. Durante la conferenza Musumeci ha dichiarato che è necessario per la Sicilia: “porre rimedio a 30 anni di guasti e di opacità politiche in tema di rifiuti e per non essere più prigionieri dell’oligopolio dei privati sugli impianti di smaltimento. Nel 2035 – ha spiegato il governatore della regione – secondo quanto stabiliscono le norme nazionali che recepiscono la Direttiva europea i flussi di rifiuti devono prevedere il 65 per cento di riciclo e il 30 per cento da inviare al termoutilizzatore, perché l’indifferenziato non potrà più andare in discarica. Ecco perché in Sicilia, entro 10 anni, dobbiamo cancellare la cultura delle discariche. La soluzione per la parte non recuperabile rimane il termoutilizzatore, come avviene in tanti Paesi civili. In Italia – ha poi aggiunto Musumeci – ne sono presenti ben 37 e il governo Conte 1 ci chiedeva di realizzarne almeno due. Nei prossimi giorni sarà pubblicato l’avviso per raccogliere eventuali manifestazioni di interesse. Nel frattempo – ha sottolineato Musumeci – non ci stancheremo di lavorare per incrementare l’impiantistica pubblica, a cui abbiamo destinato 250 milioni di euro per i prossimi anni. Alcune Srr hanno risposto alle nostre sollecitazioni, altre non hanno ritenuto di farlo e, per questo, abbiamo dovuto nominare un Commissario, il direttore generale del Dipartimento tecnico regionale, Salvatore Lizzio. Sono stati già aperti impianti pubblici, altri lo saranno l’anno prossimo, altri ancora ne progetteremo nelle prossime settimane, tutto con poteri ordinari. Il nostro piano si allinea alle migliori prospettive della politica ambientale europea”.

Ad oggi, ha spiegato il Presidente della regione, la raccolta differenziata in Sicilia è del 42%, un netto, anche se ancora non sufficiente, miglioramento rispetto al 22% del 2018.