Riforma della giustizia: il gioco delle parti. Il Movimento cinquestelle è stato chiaro: chiede un percorso diverso per mafia e terrorismo, che non dovrebbero rientrare tra i procedimenti destinati alla prescrizione e a diventare improcedibili. Stesso discorso per i reati gravi, che portano all’ergastolo. Il centrodestra invece vuol modificare il testo di Cartabia in merito ad abuso d’ufficio (per tutelare sindaci e amministratori pubblici) e corruzione. Il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità, il 22 luglio, l’autorizzazione della fiducia sulla riforma della giustizia. Il 30 luglio la riforma del processo penale dovrebbe arrivare in aula alla Camera.
“Abbiamo fatto delle osservazioni critiche che sono condivise anche da buona parte degli addetti ai lavori. Non vogliamo soddisfare un’esigenza ideologica ma lavoriamo per rendere più efficiente il sistema giustizia. Lasciamo che il governo lavori sulle istanze emerse e dobbiamo evitare che in un Paese come il nostro processi come mafia e terrorismo svaniscano nel nulla”, queste le parole dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
La Lega “è molto preoccupata per le perdite di tempo causate dai capricci di Conte e Grillo. L’Italia che vuole rialzarsi dopo mesi di sofferenza non può tollerare i ricatti del Movimento 5 Stelle: oggi sulla Giustizia, domani su Equitalia, codice degli appalti, Quota 100 o fisco“. Ecco quanto si legge in una nota del partito capitanato da Matteo Salvini.
“La Lega, in merito alle proposte di correzione alla prescrizione, è fedele al testo approvato dal Consiglio dei Ministri e leale agli accordi presi“. Lo dichiara in una nota la senatrice della Lega Giulia Bongiorno, che in un’altra occasione aveva dichiarato: “Vogliamo leggere ogni minima modifica, non firmiamo nulla a occhi chiusi“. (fonte: Adnkronos, varie)
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