Pubblicato il 14 Luglio 2022
Prendiamo atto della decisione presa dal ministro Cingolani e dal commissario Giani. Una decisione presa sulla pelle della comunità piombinese, in dispregio di tutte le criticità che abbiamo sollevato nei mesi scorsi che evidenziano chiaramente quanto questo progetto sia negativo per la città.
Piombino si sta impegnando per invertire la rotta e rilanciarsi: questo progetto, l’abbiamo detto, rischia di interrompere il percorso virtuoso che, con fatica, la città ha intrapreso. Piombino non vuole più essere solo la città fabbrica della Toscana e penso sia l’ora che le istituzioni ne prendano atto. Non si tratta di egoismo, come molti hanno affermato, ma di una posizione chiaramente motivata che fonda le proprie radici sui lati oscuri di questo progetto che, per inciso, non sono ancora stati chiariti. Piombino avrebbe l’unico rigassificatore collocato in un porto, a poche centinaia di metri dalle case dei cittadini, dall’industria, dalle aziende di itticoltura con grave pregiudizio per la sicurezza, fosse anche solo per un giorno e non per tre anni. Un rigassificatore che riversa ipoclorito di sodio in mare, a due passi dal Santuario dei cetacei e dall’arcipelago toscano. Una città come la nostra, piena di storia e di bellezze paesaggistiche, non può continuare ad essere presa in considerazione solo per progetti dannosi e mai per quelli virtuosi.
Detto ciò, continueremo a combattere questa battaglia sul campo del procedimento amministrativo: ci siamo già dotati di consulenti legali e tecnici che ci aiuteranno a far emergere la posizione di Piombino. A tal proposito, stiamo ancora aspettando che il commissario Giani renda pubblico il progetto di Snam e i relativi allegati: la trasparenza è la base della democrazia.
Francesco Ferrari, sindaco di Piombino