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Pordenone

Rimini: fermano il figlio con la droga, poi vanno a casa del padre che li accoglie con lo spinello in bocca

Pubblicato il 1 Febbraio 2024

Ieri pomeriggio una Volante della polizia stava effettuando dei normali controlli lungo via Matteucci, a Rimini, quando due giovani alla loro vista hanno tentato la fuga che però è durata poco. Considerando i precedenti penali di uno dei due, un 21enne, gli agenti hanno deciso di estendere la perquisizione a casa del giovane dove è successo di tutto.

La fuga

Il 21enne era in auto con un amico quando, alla vista dei poliziotti, ha tentato la fuga. I poliziotti li hanno bloccati dopo poco, scoprendo che durante la fuga i due avevano lanciato dal finestrino dell’auto un barattolino contenente 5 grammi di hashish. Gli agenti delle Volanti, considerando che il giovane era già un volto noto alle forze dell’ordine, hanno deciso di estendere la perquisizione anche a casa.

La perquisizione

Quando i poliziotti hanno bussato a casa del ragazzo ha aperto il padre, con uno spinello in bocca, che imbarazzato ha subito tranquillizzato gli agenti: “É cannabis legale”, per poi condurli nella stanza del figlio.

Qui i poliziotti hanno trovato tutto l’occorrente per produrre la marijuana, tranne le piantine, rinvenute in un secondo momento nel terrazzo al piano sopraelevato. Sarebbe stato proprio il genitore a nascondere tutto, dopo aver ricevuto un sms del figlio dove c’era scritto: “Fai sparire tutto”.

Nella stanza del 21enne gli agenti hanno ritrovato e sequestrato flaconi di fertilizzante, materiale per il confezionamento, circa 200 grammi lordi di hashish e 2.500 euro in contanti in banconote da 20 e 50 euro. Infine, dietro un grande quadro appeso alla parete del corridoio, c’era nascosto un bilancino di precisione.

Il giovane, difeso dall’avvocato Vincenzo Gallo, è stato rimesso in libertà ma con l’obbligo di presentazione quotidiana in questura, in attesa del processo previsto il prossimo 12 febbraio. L’amico, fermato insieme a lui in auto, è stato denunciato a piede libero. Anche lui è stato sottoposto a perquisizione domiciliare, ma non è stato trovato nulla di rilevante.