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patrimonio comunale

Rinviati i termini per il pagamento della tassa dei rifiuti 2020

Pubblicato il 23 Giugno 2020

La commissione Bilancio, presieduta da Manuela Mitta, ha discusso ed approvato i contenuti della delibera che rinvia i termini per il pagamento della tassa di rifiuti per il 2020. 

È un quadro fluido quello delle regole tributarie da seguire nel post emergenza, ha spiegato Laura Sabadin ai componenti della commissione Bilancio: ci sono elementi ancora da chiarire e il rischio di generare confusioni e incertezze è altissimo. Non è ancora chiaro, ad esempio, come verrà applicata l’ultima delibera dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (Arera), che ha tracciato le linee guide per gli Enti Locali circa le agevolazioni da concedere in tema di risparmi sulle tariffe Tari per le aziende che sono state chiuse durante il lockdown. Neanche si conosce, in attesa della conversione del Decreto Rilancio, l’ammontare delle risorse che verranno ripartite tra i Comuni in modo da poter prevedere in bilancio ulteriori agevolazioni o riduzioni da coprire con i fondi statali. 

Nelle more, quindi, della definizione delle nuove tariffe e dell’entità delle agevolazioni, e in presenza di una crisi economica evidente, Sabadin ha spiegato che l’Amministrazione ha deciso per ora di rinviare il termine di scadenza per il pagamento della tassa dei rifiuti, sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche. 

Tassa dei rifiuti uguale a quella del 2019

L’ammontare della tariffa sarà quindi uguale a quello del 2019, provvedendo entro il 31 dicembre alla determinazione e approvazione del Piano economico finanziario del servizio rifiuti (PEF) per il 2020 e a un eventuale conguaglio tra i costi risultanti dal PEF per il 2020 e i costi determinati per l’anno 2019.

Nel corso della riunione ci sono stati diversi interventi. Segnaliamo il consigliere Federico Arienzo (Partito Democratico), che ha chiesto di spiegare l’aumento dei costi di gestione sostenuti da Sepna durante il lockdown, così come riferito da Sabadin durante il suo intervento. Arienzo ha chiesto anche se ci siano forme di agevolazione per gli operatori delle strutture turistiche, come ad esempio i B&b, la cui tassa dei rifiuti è calcolata in base al numero massimo di occupanti, che nei mesi della chiusura sono rimasti vuoti.

Chiesti chiarimenti per la Tari per i B&b

Matteo Brambilla (Movimento 5 Stelle) ha precisato che per i B&b vale la disciplina delle utenza domestiche, e che sarebbe sicuramente meglio passare a una tariffa puntuale. Ha inoltre chiesto chiarimenti sul rapporto tra minori entrate e minori costi per Asìa, un elemento importante per capire come dovranno essere ripartiti i fondi governativi tra i vari Comuni. Sul PEF, infine, sarebbe utile comprendere se slitterà il termine della sua approvazione rispetto al 31 luglio.

Rosario Andreozzi (DemA), ricordando i numerosi casi di cittadini napoletani che hanno debiti tributari, ha chiesto quali misure siano state messe in campo su questo aspetto.

Sabadin ha risposto alle domande spiegando che la Città Metropolitana ha rideterminato il costo per tonnellata dei rifiuti, passato da 150 a 178 euro, peraltro con effetto retroattivo; questo ha provocato maggiori costi per il servizio di smaltimento. 

Sicuramente c’è stata una flessione della raccolta e dello smaltimento nei mesi di chiusura, che tuttavia è in netta ripresa con la riapertura. Sostanzialmente sono diminuiti i costi variabili, ma non in modo significativo. Sui B&b ha chiarito che la normativa è chiara nel determinare la tassa in base a sei persone occupanti. In ogni caso, ha aggiunto, non sono state ancora stabilite agevolazioni da parte del Comune che, in quanto ente in predissesto, dovrà aspettare la ripartizione dei fondi statali per poter prevedere le necessarie coperture in bilancio. Sul fronte del recupero dell’evasione, ha concluso la responsabile dell’Area Entrate, nell’ultimo anno è stato fatto un grande lavoro per aggiornare il database e procedere a nuove iscrizioni; è stato azzerato il lavoro arretrato e si stanno facendo puntuali controlli sui contribuenti, ma anche su questo fronte le norme post emergenza prevedono che fino al 30 settembre non sarà possibile emettere avvisi di accertamento di titoli esecutivi.