Pubblicato il 28 Aprile 2022
Al titolare della pescheria, oltre al sequestro di tutto il novellame, è stata elevata una sanzione amministrativa di 500 euro per le violazioni inerenti la vendita del prodotto.
Ieri pomeriggio in una conosciuta pescheria del lungomare ripostese, sono stati posti sotto sequestro dai militari della guardia costiera di Riposto, circa 22 kg di novellame di sarda (meglio noto come “neonato”).
Sanzione di 500 euro per il titolare
La pesca oltre la commercializzazione stessa del novellame di sarda è vietata in quanto essa è una specie fondamentale per gli equilibri dell’intero ecosistema marino. Il “neonato” era esposto sul bancone già pronto per la vendita ed in parte nascosto nelle celle frigorifere all’interno del locale. Il prodotto ittico è stato è stato ovviamente sottoposto a visita sanitaria dai veterinari della asp di Giarre, una volta confermata l’idoneità al consumo è stato devoluto in beneficienza agli enti caritevoli del territorio.
Invece al titolare della pescheria, oltre al sequestro di tutto il novellame rinvenuto, è stata elevata una sanzione amministrativa di 500 euro prevista dalle norme comunitarie e nazionali per le violazioni inerenti la vendita del prodotto ittico.
Danni ambientali terrificanti
Come spiega il comandante del Circomare ripostese: “anche un solo kilogrammo di novellame di sarda è costituito da migliaia di esemplari che catturati allo stato neonato interrompono prematuramente il proprio ciclo vitale prima della fase riproduttiva, pertanto stroncando di netto il successivo ripopolamento del mare, con grave danno ambientale e conseguente drastico impoverimento della risorsa ittica”.