Rischia la morte per un aneurisma non diagnosticato in ospedale: la battaglia legale di una 58enne pontina

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Si potrebbe dire che sia viva per miracolo la donna di 58 anni, residente a Terracina, che ha rischiato la morte a seguito di un malore. Nel febbraio 2022, la signora si è recata al pronto soccorso dell’ospedale Fiorini, spinta dal consiglio del suo medico curante a causa di un improvviso e intenso mal di testa, sintomo che poteva indicare la rottura di un aneurisma cerebrale, aggravato dalla sua condizione di ipertensione.

Accompagnata dal marito, la donna ha raccontato ai medici del pronto soccorso di aver sperimentato un attacco di mal di testa di una ferocia inusuale, accompagnato da nausea e perdita di equilibrio. Nonostante il quadro sintomatico preoccupante, dopo un’attesa di due ore, la signora è stata rimandata a casa senza una diagnosi approfondita che escludesse condizioni di salute gravi.

L’avvocato Renato Mattarelli, a cui la donna si è rivolta per rappresentarla, ha messo in luce come il personale del DEA di Terracina non abbia attuato le dovute precauzioni necessarie per prevenire eventi avversi gravi, come l’emorragia subaracnoidea o la rottura di aneurismi.

Il caso è ora davanti al Tribunale di Latina, che dovrà stabilire se i sanitari abbiano seguito le linee guida previste per l’emergenza-urgenza, focalizzate sulla prevenzione e non solo sulla diagnosi e terapia di condizioni già stabilite.

Nonostante la mancanza di un’intuizione diagnostica immediata, che avrebbe potuto identificare la criticità della sua condizione, la donna non avrebbe dovuto essere dimessa dopo sole due ore di osservazione. La situazione è drasticamente peggiorata nelle ore successive alla dimissione, quando ha avvertito un dolore acuto, segno di un’emorragia cerebrale in corso.

Portata nuovamente al pronto soccorso, le è stato finalmente suggerito di sottoporsi a una Tac, che il giorno precedente era stata giudicata non necessaria. Grazie all’intervento tempestivo dei chirurghi del Goretti di Latina, la vita della donna è stata salvata, sebbene le siano rimasti danni permanenti, tra cui paralisi facciale, abbassamento permanente della palpebra di un occhio, mal di testa continui, deformazione del viso e una condizione di depressione reattiva.

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Lidano Orlandi

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