Pubblicato il 29 Agosto 2020
Altro che tregua istituzionale. Tra De Magistris e De Luca il clima si avvelena sempre di più alla vigilia della campagna elettorale regionale. In una nota sul suo profilo Facebook, De Magistris critica duramente colpevoli ritardi, mancanza di controllo e tanta demagogia da parte del Governatore campano.
«Tra poco dovrebbero cominciare le scuole, ma governo nazionale e regioni continuano a tentennare. Eppure l’inizio dell’anno scolastico si sapeva da mesi. Senza scuole non esiste tessuto democratico, ma evidentemente sono troppo presi dalla campagna elettorale. Sembra che ad alcuni politici interessi solo quello, portare a casa poltrone e potere. Se ne importano assai poco dei problemi e dei guai del popolo italiano, per non parlare delle diffuse inadeguatezze istituzionali».
Ed ancora scrive De Magistris, «Nel frattempo i contagi aumentano e viene fuori in tutta la sua evidenza la miserevole inefficacia della propaganda politica del lanciafiamme campano. Avevamo chiesto più tamponi ma la nostra regione risulta sempre tra le ultime. Perché?? Avevamo chiesto a marzo, a maggio e a luglio, quando ci sono state le varie aperture nel nostro Paese, di fare tamponi a chi viaggiava, ma solo da pochi giorni si comincia a fare qualcosa. Perché?? Abbiamo chiesto di sapere se in questi mesi siano state rafforzate le reti territoriali sanitarie, i medici e gli infermieri in prima linea, ambulatori, presidi ospedalieri e di prossimità, dispostivi di sicurezza. Tutto tace. Perché?? Avevamo chiesto di sapere che fine avesse fatto la proposta di scioglimento per camorra dell’Asl Napoli 1 che sta gestendo prevenzione della salute in città e fiumi di denaro pubblico. Ma evidentemente il tema non è prioritario per il Governo. Eppure sarebbe interesse anche delle tante donne ed uomini che lavorano con competenza e coraggio nella più grande azienda sanitaria del Sud. Perché questo silenzio??
Ebbene, sono in tanti evidentemente ad essere troppo impegnati a fare liste elettorali bulimiche dove si saggia il disgusto di una macedonia andata a male. Ormai è noto a tanti che la pandemia serve anche per fare campagna elettorale e fare voti, sulla pelle della gente e sfruttando le paure delle persone.
Per non parlare delle risorse ai Comuni, per il trasporto pubblico: moltissime promesse, impegni presi, ma poco o nulla ancora arrivato in cassa. Eppure inizieremo settembre ancora con il limite del 30% di utenza sui mezzi pubblici. Un dramma annunciato. La risposta del Governo? Potenziate i mezzi. Ottima soluzione! Con quali soldi? Così continuando rischiamo di chiuderlo il servizio pubblico, senza soldi e senza mezzi, altro che potenziarlo!
Nonostante ciò, noi non ci arrendiamo, non possiamo arrenderci, non ci appartiene la resa. Abbiamo deciso di restare lontani da questa melma politica e di rimanere, invece, al timone, nella tempesta sanitaria, sociale, economica e lavorativa. Ci dobbiamo salvare tutti insieme, senza lasciare nessuno con il cerino delle responsabilità in mano. Ce la possiamo e ce la dobbiamo fare, coniugando sicurezza e ripresa della vita della città.
Tra mille problemi, ma uniti, perché da soli, senza alcuna risorsa, non possiamo farcela.
Su questo voglio infatti rassicurare tutti i napoletani che non abbiamo deciso di limitarci a sopravvivere, arte pur nobile di questi tempi, ma di agire con forza per intervenire su tutti i fronti, anche quelli che sembrano essere divenuti cronici per problemi enormi: penso al comprensibile dibattito sullo stato delle strade di Posillipo, come sul decoro complessivo di intere zone della città. Abbiamo lavorato sodo per trovare soldi e risorse umane e mettere in campo a breve lavori risolutivi.
Il momento è il più drammatico di sempre per le ragioni ormai note a tutti. Allo stesso modo, sappiamo che non devono esistere alibi per nessuno, a Napoli si deve lottare e combattere per il bene della città e dei suoi abitanti e tutti debbono fare la loro parte. Non ci servono i Ponzio Pilato. Senza tentennamenti, paure, pigrizie e attesa del futuro che verrà.
Nei prossimi mesi, se ognuno farà la sua parte, cittadini compresi, nella nostra città ci saranno centinaia e centinaia di interventi tesi al miglioramento della vita della nostra comunità. Il fermento di questa estate, pur così tragica e difficile, ci fa capire quanta anima e quanto corpo ha la nostra Napoli. Questa terribile livella della pandemia fa intuire anche che Napoli può essere il posto da cui ripartire per ritrovare l’equilibrio tra denaro e persone, tra ambiente ed esseri umani. Forza e Coraggio! La vita deve vincere».