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Rivolta in Israele, 500.000 persone in piazza contro Netanyahu. 6 ostaggi uccisi da Hamas

Pubblicato il 2 Settembre 2024

Il 20 agosto c’è stato il ritrovamento dei corpi di 6 ostaggi israeliani e, pochi giorni fa, sono stati ritrovati altri 6 ostaggi uccisi e rapiti in quel drammatico 7 ottobre 2023. Due episodi che hanno fatto esplodere la rabbia dei cittadini israeliani, che si sono riversati in circa 500.000 nelle strade e protestare contro il governo Netanyahu, reo di non aver fatto abbastanza per salvare gli ostaggi israeliani.

Ci sono stati duri scontri sull’autostrada Ayalon a Tel Aviv tra manifestanti e polizia, che ha lanciato granate stordenti per liberare le carreggiate. Secondo i media locali sarebbero state arrestate almeno 20 persone, mentre sarebbe rimasta ferita la parlamentare laburista Naama Lazimi.

I manifestanti hanno poi lasciato Lil Gallant e Ayalon Darom, ma hanno lanciato pietre, ferri e chiodi, hanno acceso falò e sparato fuochi d’artificio impedendo la riapertura delle strade.

Hamas punta il dito contro Netanyahu: “Ostaggi uccisi perché Israele non ha rispettato gli accordi”

Dopo il ritrovamento degli ostaggi uccisi Netanyahu ha rilasciato un video-messaggio in cui ha dichiarato che Hamas non vuole un accordo e che continuerà a commettere atrocità, perciò va combattuta in tutti i modi possibili.

Diversa è la versione di Khalil al-Hayya, alto funzionario di Hamas, secondo il quale Netanyahu avrebbe cambiato le proposte dell’accordo, imponendo condizioni durissime per il cessate il fuoco. Inoltre, come raccontato da al-Hayya ad Al Jazeera, il premier israeliano si sarebbe rifiutato di scambiare prigionieri di Hamas condannati all’ergastolo con gli ostaggi israeliani. In sostanza Hamas ha fatto ricadere su Israele le colpe del mancato accordo.

Sciopero generale in Israele

Da poco è stato diffuso un video raccapricciante che documenterebbe gli stupri degli uomini di Hamas a danno delle donne israeliane rapite, una delle tante micce che ha fatto scoppiare la rivolta del popolo di Israele contro Netanyahu. Per protestare contro il governo di Netanyahu oggi, lunedì 2 settembre, è stato lanciato un appello allo sciopero generale nel paese raccolto dall’Histadrut, il più importante sindacato dei lavoratori.

Arnon Bar-David, capo del sindacato, ha comunicato che l’intero settore lavorativo del paese sciopererà. “Stiamo ricevendo sacchi per cadaveri invece di un accordo” – ha tuonato, invitando tutta la popolazione israeliana a muoversi compatta come un sol uomo per richiedere la liberazione degli ostaggi. Anche Ron Huldai, sindaco di Tel Aviv, ha detto che aderirà allo sciopero generale.

In prima linea c’è anche Yair Lapid, leader dell’opposizione, che in un video ha invitato la popolazione a partecipare allo sciopero e alla veglia serale a Tel Aviv alla sede del Forum.

Raid israeliano contro una scuola palestinese: 11 morti

Intanto però non si ferma la macchina di morte della guerra e, come riferito dal Guardian, ci sarebbe stato un attacco aereo israeliano contro una scuola a Gaza che ospitava sfollati palestinesi che avrebbe provocato 11 morti.

La notizia è stata confermata da Mahmud Bassal, portavoce dell’agenzia di difesa civile, il quale ha aggiunto che ci sono anche diverse persone ferite. L’esercito israeliano ha replicato che ha attaccato la scuola poiché lì erano nascosti terroristi di Hamas che proprio lì avrebbero predisposto un centro di controllo.