Sono giorni di terrore e di rivolte in Kenya, dove i manifestanti hanno preso d’assalto il Parlamento a Nairobi, capitale del paese africano. Secondo quanto riferito dai giornali locali i manifestanti hanno sfondato lo sbarramento della polizia e, come riferito dal Daily Nation, un’ala del Parlamento sarebbe stata incendiata.
Sarebbero 10 le persone che hanno perso la vita negli scontri e i loro corpi sarebbero distesi a Parliament Road, proprio di fronte alla sede dell’assemblea. Da quanto emerge la polizia avrebbe prima lanciato dei gas lacrimogeni e poi esploso colpi d’arma da fuoco nel tentativo di disperdere la folla, ma si teme che il numero delle vittime possa aumentare ulteriormente.
I manifestanti sono scesi in strada per protestare contro un nuovo disegno di legge che prevede ulteriori tasse che andrebbero a colpire la parte della popolazione più povera. Uno dei manifestanti ha detto all’agenzia di stampa Reuters che vogliono chiudere il Parlamento e creare un governo ex novo.
Il disegno di legge a breve dovrebbe essere inviato al Capo dello Stato per essere approvato e trasformato in legge. Tuttavia il presidente ha la facoltà di rinviarlo al Parlamento e richiedere una revisione, se la ritiene opportuna.
I contestatori hanno chiesto le dimissioni del presidente William Ruto, leader politico che vinse le elezioni due anni fa grazie ad un programma di difesa dei lavoratori poveri. Ora però lo stesso Ruto si ritrova tra due fuochi: da un lato le richieste sempre più pressanti degli istituti di credito, a partire dal Fondo Monetario Internazionale che ha chiesto al governo di tagliare il debito per poter accedere ai nuovi finanziamenti, e dall’altro la popolazione schiacciata dall’inflazione e dall’aumento del prezzo dei beni di prima necessità.
Non hanno certo giovato all’economia kenyana gli ultimi avvenimenti socio-politici, come la pandemia da Covid-19, la guerra in Ucraina, i due anni consecutivi di siccità e il deprezzamento della valuta. Il disegno di legge punta a raccogliere almeno 2,7 miliardi di dollari con le nuove tasse per alleggerire il debito, a spese però della popolazione che si sta battendo contro l’approvazione.
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