Pubblicato il 28 Ottobre 2024
A Malmo è andato in scena un evento senza precedenti: insieme all’Orchestra Sinfonica, si è esibito un violoncellista un po’ speciale, fatto di circuiti e ingranaggi. Il robot ha incantato la platea suonando “Veer”, brano scritto appositamente per lui dal compositore svedese Jacob Mühlrad.
L’esperimento del robot violoncellista
Il 33enne autore, senza alcuna intenzione di sostituire musicisti in carne e ossa, ha spiegato che il robot serve a esplorare nuovi orizzonti creativi: “Le braccia robotiche mi hanno spinto a ripensare completamente il violoncello”, ha commentato Mühlrad.
Grazie alla loro particolare anatomia, infatti, queste braccia metalliche possono eseguire passaggi impossibili per un musicista umano, come i cosiddetti “doppi stop”. Di fronte a tali possibilità, il compositore ha dovuto immaginare un approccio innovativo al violoncello: “È come se questo strumento fosse diventato qualcosa di nuovo per me” – ha concluso Mühlrad, aprendo le porte a un futuro in cui tecnologia e arte musicale si fondono in modi mai immaginati.
L’esibizione, a metà tra l’affascinante e l’inquietante, sta facendo il giro del web spaccando in due il popolo social: c’è chi ritiene che un robot non potrà mai esprimere le stesse emozioni di un musicista e c’è chi invece pensa che bisogna aprire la mente e che la tecnologia può aiutare a suonare una musica diversa e migliorata.