Pubblicato il 3 Luglio 2024
Un gravissimo episodio di razzismo e di intolleranza ha avuto luogo nel quartiere romano di Torpignattara, dove si è scatenata una rissa tra italiani e stranieri che ha visto coinvolti anche dei bambini. Alla fine ad avere la peggio sono stati un 44enne indiano, ferito con una bottiglia, e un 60enne del Bangladesh preso a calci e picchiato selvaggiamente.
La lite tra bambini
I fatti si sono svolti domenica 30 giugno al parco Sangalli, dove è scoppiata una lite tra ragazzini stranieri e italiani. Alcuni bambini indiani, tra i 6 e i 15 anni, stavano giocando a pallone, cosa che evidentemente ha infastidito un gruppetto di ragazzini italiani (3 ragazzi e 3 ragazze), che hanno sottratto loro il pallone.
Come se non bastasse le tre ragazzine hanno iniziato a insultare i bambini: “Tornate nel vostro paese. Indiani di m***a. Negri. Questa è casa nostra”. La situazione ha iniziato a surriscaldarsi, quindi è intervenuta una ragazza di 15 anni, la quale è stata trattata nello stesso modo poiché un’altra ragazzina italiana le ha detto: “Sono razzista, hai qualche problema?”.
La rissa tra gli adulti
Verso le 23 i ragazzini indiani hanno chiesto di riavere la palla e la situazione è degenerata quando sono intervenuti anche gli adulti. Sul posto si sono recati alcuni genitori dei bambini indiani, ma anche una quindicina di persone di origine italiane. Un 44enne indiano è stato colpito da una bottiglia di vetro e, quando è andato alla fontanella per lavarsi il sangue, è stato aggredito da un altro ragazzo con calci e pugni. Un italiano di 45 anni, secondo la ricostruzione, avrebbe poi preso un coccio della bottiglia per ferire l’uomo alla gola.
Lo stesso trattamento sarebbe stato riservato da un 60enne del Bangladesh, appena sceso da un bus, raggiunto da calci e pugni con la sola “colpa” di essere straniero. La lite è stata segnalata ai carabinieri che si sono precipitati sul posto, dove però non c’era traccia degli italiani. I due feriti sono stati portati all’ospedale e hanno ricevuto rispettivamente 45 e 60 giorni di prognosi. L’intera aggressione potrebbe essere stata ripresa dalle telecamere di un bar, che dovrebbero essere visionate dagli inquirenti per risalire agli autori della barbara violenza.