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Roma

Roma, in coma dopo una perquisizione: “Lo hanno gettato dalla finestra”

Pubblicato il 12 Settembre 2022

In coma dopo essere precipitato dalla finestra di casa nel corso di quella che i parenti definiscono “una perquisizione delle forze dell’ordine”.

E’ quanto ha denunciato oggi la famiglia di un 36enne, Hasib Omerovic, nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati alla presenza di Fatima Sejdovic, la madre della vittima, del deputato Riccardo Magi, di Carlo Stasolla, portavoce di Associazione 21 luglio e degli avvocati della famiglia.

Sulla vicenda, avvenuta a Roma, Magi ha presentato un’interrogazione parlamentare.

Roma

I fatti risalgono al 25 luglio scorso, in un appartamento nel quartiere romano di Primavalle.

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per tentato omicidio, secondo quanto riferisce il difensore, dopo la denuncia presentata sabato scorso dai familiari di Omerovic. Secondo quanto raccontato dalla sorella minore dell’uomo, anche lei affetta da disabilità, gli agenti sarebbero entrati nell’appartamento e avrebbero chiesto i documenti anche a Omerovic.

“Ho sentito suonare e ho aperto la porta – ha raccontato la sorella nell’esposto presentato in Procura – una donna con degli uomini vestiti normalmente sono entrati in casa. La donna ha chiuso la serranda della finestra del salone. Hanno chiesto i documenti di mio fratello”.

Stando a quanto riferisce la ragazza e riportato nella denuncia, il fratello si sarebbe spaventato e si sarebbe chiuso nella sua stanza. A quel punto gli agenti avrebbero forzato la porta.

“Lo hanno picchiato con il bastone, è caduto e hanno iniziato a dargli i calci…è scappato in camera e si è chiuso…loro hanno rotto la porta…loro gli hanno dato pugni e calci…lo hanno preso dai piedi e lo hanno buttato giù”, riferisce la sorella.

Il procedimento avviato dalla Procura, in base a quanto si apprende, è al momento contro ignoti.

L’incartamento è stato affidato al sostituto procuratore Stefano Luciani che nelle scorse settimane ha disposto il sequestro di un lenzuolo insanguinato e di un manico di scopa spezzato, che secondo l’ipotesi contenuta nella denuncia sarebbe stato usato per colpire il 36enne.

“Non è chiaro il motivo per cui la polizia sia entrata nell’abitazione e abbia richiesto” ad Hasib Omerovic, “i documenti né perché gli siano state fatte delle fotografie. I familiari non sono a conoscenza di eventuali verbali a suo carico né di alcuna attività di indagine specifica svolta dalla polizia giudiziaria (rilievi, fotografie), né al loro arrivo sul posto né successivamente”.

E’ quanto scrive l’onorevole Riccardo Magi in una interrogazione parlamentare alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, sulla vicenda.

Magi chiede alla ministra se sia “a conoscenza della vicenda e se, al di là dei profili di competenza dell’autorità giudiziaria, non ritenga di avviare con la massima urgenza un’indagine interna per fare luce sugli obiettivi e le modalità dell’intervento della polizia di stato e su eventuali violazioni anche disciplinari poste in essere, se vi sia un rapporto di servizio sull’intervento e quale sia il contenuto dello stesso”.