Pubblicato il 17 Aprile 2023
Così il capogruppo FI-Udc Marco Di Stefano. E scoppia un’accesa polemica in Assemblea capitolina per quell’aggettivo riferito alla consigliera del Pd Antonella Melito.
Di Stefano, impegnato in una discussione su una questione di urbanistica, voleva sottolineare il presunto disinteresse dell’assessore rispetto al suo intervento.
L’espressione “avvenente” però non è piaciuta ai colleghi, che hanno protestato.
Riccardo Corbucci (Pd) è stato il primo a esprimersi contro, poi Paolo Ciani (Demos):
Di Stefano ha allora ripreso la parola.
“Capisco che definire avvenente una donna per molti di voi è una cosa imbarazzante – ha detto – io non volevo offendere la consigliera di cui ho grande rispetto e di cui ho elogiato anche gli emendamenti che ha fatto alla delibera, che ho condiviso. Se a qualche collega di sesso maschile dà fastidio questo elogio alla persona fisica della collega Melito me ne dispiaccio, forse non siete abituati e lo capisco anche”.
Poi, con un gesto di saluto, ha lasciato l’Aula.
“Siamo stufe che sulle donne si debba giudicare anche l’aspetto fisico oltre al resto e di dover entrare in quest’aula sentendoci condizionate su come ci vestiamo”, ha aggiunto la consigliera Claudia Pappatà (Pd).
La consigliera Flavia De Gregorio (Civica Calenda), esponente dell’opposizione, ha detto ancora:
“Quando avvengono episodi così vergognosi – ha detto il consigliere Pd Mariano Angelucci – la presidenza prenda provvedimenti”.
“Esprimiamo piena solidarietà alla consigliera Antonella Melito per le vergognose dichiarazioni del consigliere Di Stefano – si legge infine in una nota del gruppo dem – Non è la prima volta che il consigliere di Udc-FI si rivolge alle colleghe e ai colleghi con apprezzamenti volgari e inappropriati che non hanno nulla a che fare con l’attività politica. Stigmatizziamo e condanniamo questi atteggiamenti e li attenzioniamo alla presidente dell’Aula affinché prenda i dovuti provvedimenti. Non è davvero accettabile rivolgersi a una consigliera in questo modo”.