Pubblicato il 3 Novembre 2022
Così Monica Lucarelli. l’assessore alle Attività produttive, pari opportunità e sicurezza di Roma.
Da oggi i feti sepolti nei cimiteri capitolini non riporteranno più il nome della donna, ma esclusivamente un codice alfanumerico associato al numero di protocollo o un nome, anche di fantasia, un vezzeggiativo, un simbolo o una data.
E’ la principale modifica al regolamento di Polizia Cimiteriale apportata oggi dal Campidoglio per quanto riguarda l’inumazione di feti, nati morti e i cosiddetti prodotti abortivi
Ad oggi – spiega il Campidoglio in una nota – l’inumazione di prodotti abortivi (20/28 settimane) e dei feti (più di 28 settimane) è automatica e viene disposta nelle medesime aree dove vengono sepolti i bambini nati morti.
I prodotti del concepimento (sotto le 20 settimane) vengono invece inceneriti d’ufficio.
In particolare, con questo provvedimento si modificano gli articoli 4 e 28 del Regolamento disponendo che la donna o gli eventuali aventi diritto possono optare per l’inumazione o per la cremazione dei prodotti del concepimento, dei prodotti abortivi e dei feti.
Viene anche accolta la proposta, per chi lo richieda, di apporre sul cippo un nome anche di fantasia, un vezzeggiativo, un simbolo o una data.