Secondo quanto riportato, i controllori della municipalizzata avrebbero scoperto lo spazzino “nella cabina di guida con una prostituta”, poi “entrare in una sala slot” e in una “pasticceria notturna”. Tutto “mentre avrebbe dovuto trovarsi in giro per Roma a raccogliere rifiuti”.
Il rafforzamento dei controlli sui dipendenti si inserisce in una più grande inchiesta sui furti di gasolio dai depositi aziendali che ha portato la magistratura a muoversi. Ma più in generale, Ama sta affrontando una stagione di impegno su più fronti caldi come l’assenteismo, i cosiddetti «inidonei» o la recente indagine sui cimiteri.
“In due mesi abbiamo rimosso 21 dipendenti, una decina perché hanno cumulato tra i 60 e i 90 giorni di assenze ingiustificate. Stiamo stringendo i bulloni (…) Ho creato una struttura di security con cinque esponenti delle forze dell’ordine in congedo e stanno per arrivarne due della Dda”, ha spiegato Daniele Pace, il presidente di Ama, in una intervista al Corriere dello scorso 24 febbraio.
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