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Roma

Roma, 14enne bullizzata nella scuola dei vip: “Mia figlia ha pensato al suicidio”

Pubblicato il 8 Agosto 2023

Una studentessa 14enne è voluta tornare a Milano dopo che cinque compagni di classe dell’istituto Rome International School l’hanno bullizzata per quattro mesi.

I genitori della ragazza hanno fatto denuncia. La studentessa – secondo i compagni di scuola – era colpevole di aver lasciato uno dei ragazzini più ambiti dalle compagne dell’istituto.

Da mesi le ripetevano frasi come “C’è puzza di m***a, apriamo le finestre”, “Vai a mangiare la cotoletta” oppure le cantavano contro “Milano in fiamme” e facevano risolini all’appello. Anche sui social messaggi bloccati o intasati da frasi come “Torna in quel posto di merda”. 

Nella scuola esclusiva di Roma nord, nella zona della Farnesina, spiegano che sugli atti di bullismo si deciderà a settembre e che – riferisce al Corriere Daniel Jones, Chief education officer – “c’è un iter che si segue quando i genitori riferiscono lamentele alla scuola, che è di tre livelli. Si sentono la famiglia, gli studenti, si coinvolgono i presidi e anche altri professionisti. Noi siamo al terzo livello richiesto dai genitori alla metà di luglio. Valuteremo le azioni alla fine del procedimento e dobbiamo aspettare settembre”. 

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Ma la famiglia ritiene che le valutazioni siano tardive.

E riferisce: “L’indagine si è basata su domande agli studenti di questo tipo: Hai detto qualcosa a Rita (nome di fantasia)?. Dodici su 32 hanno detto che c’erano stati atti di bullismo, 9 hanno negato, gli altri non si sa – spiega la mamma a Repubblica -. I fatti ci sono stati, semplicemente a scuola non hanno proceduto come dovevano. L’ultimo report è stato vergognoso e scritto dal preside nell’ultimo giorno di scuola, nell’ultima ora”. 

Intanto la 14enne ferita e provata dagli atti di bullismo tornerà a vivere a Milano con la mamma e il fratello, anche lui iscritto alla Rome International School. 

“L’istituto – riferisce ancora la madre a Repubblica – ha scritto in una relazione sui fatti accaduti, che quelle erano solo canzoni da stadio come se mia figlia non avesse compreso che, secondo loro, era tutto un gioco. Non è così. Lei è arrivata al punto di pensare di farla finita”.