Si è risalita a lui grazie ai riscontri dopo la denuncia dell’ultima vittima, una ragazza che aveva raccontato di essere stata approcciata da un automobilista per chiederle un’informazione su una via da raggiungere.
La ragazza era a una fermata in attesa dell’autobus in via della Magliana, arteria della Capitale.
Il 39enne scarcerato nel 2021 per lo stupro commesso nel 2015 si è avvicinato alla studentessa e le ha chiesto informazioni su come raggiungere il Raccordo per poi fare scattare la trappola.
Ha chiesto alla vittima di salire in auto per mostrarle sull’app del suo cellulare quale fosse il tragitto migliore, visto che il suo era scarico.
Una volta dentro l’abitacolo, Borgese ha messo in moto e si è diretto in una strada isolata dove ha poi abusato sessualmente della studentessa.
Una volta commesso il vile delitto, Borgese ha abbondonato la vittima per strada nella zona di Villa Bonelli, da dove ha raggiunto subito il posto di polizia più vicino per sporgere denuncia.
Gli accertamenti degli agenti, anche con l’analisi delle immagini di alcune telecamere che avevano ripreso la vettura e la targa, oltre al riconoscimento tramite le foto segnaletiche fatto dalla vittima, hanno consentito al gip di emettere un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari.
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