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Ruba 80.000 euro all’amica e li brucia alle slot machine

Pubblicato il 18 Giugno 2024

Una 58enne di Montano Lucino, in provincia di Como, è accusata di aver sottratto circa 80.000 euro ad un’anziana, di cui si era finta amica, per poi giocarsi tutti quei soldi alle slot machine. La donna attualmente è sotto processo e su di lei pendono le accuse di circonvenzione di incapace, furto aggravato in abitazione, indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti.

Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri di Lurate Caccivio, la 58enne in tre mesi avrebbe sottratto ad una malcapitata 80enne, affetta di disturbi schizo-affettivi, circa 80.000 euro poi spesi alle slot machine di Montano Lucino.

La finta amica

A quanto pare le due donne si conobbero casualmente in un parco tra l’autunno e l’inverno del 2021. La Procura ritiene che la 58enne poco a poco abbia conquistato la fiducia della pensionata, che comunque non era nel pieno delle sue facoltà mentali, ottenendo da lei il suo bancomat e convincendola ad aprire un secondo conto corrente, di cui si sarebbe fatta dare subito le carte collegate e dove destinare i soldi della pensione.

L’accredito della pensione fu dunque trasferito sul secondo conto corrente, mentre dal conto della donna continuavano in maniera sospetta prelievi sempre più consistenti. Condizioni che hanno insospettito i funzionari della banca, che hanno segnalato le anomalie ai carabinieri.

I soldi bruciati alle slot machine

I sospetti dei funzionari bancari erano fondati: i militari in seguito alle indagini hanno scoperto che erano stati fatti ben 125 prelievi dai conti dell’80enne per un totale di 65.000 euro, molti dei quali da una sala slot di Montano Lucino.

A questi soldi vanno poi aggiunti altri 7.000 euro prelevati dal secondo conto corrente, gli assegni firmati in bianco e i contanti consegnati alla 58enne. In totale la 58enne avrebbe sfilato alla povera pensionata circa 80.000 euro, tutti soldi bruciati nelle slot machine.

Non contenta, la 58enne durante uno dei loro incontri al parco riuscì a sottrarre alla pensionata le chiavi di casa, così da entrare di nascosto nella sua abitazione per rubare carte di credito e monili in oro poi rivenduti ai Compro oro di Como.