Prosegue senza sosta la guerra tra Russia e Ucraina ma ultimamente il conflitto sta prendendo una piega decisamente favorevole per gli ucraini, che stanno ricacciando i soldati russi dai territori occupati.
Come riportato dal Washington Post e il Financial Times, i soldati russi sono stati costretti a fuggire dai villaggi liberati travestiti da semplici cittadini del posto per scampare alla controffensiva ucraina nella regione di Kharkiv.
In alcune città le truppe russe hanno addirittura lasciato un grande quantitativo di munizioni, come ha riferito un soldato ucraino a Telegraph, nella foga di scappare.
Il presidente ucraino Zelensky, che recentemente è stato coinvolto in un incidente d’auto ma senza gravi conseguenze, ha comunicato che le truppe ucraine hanno ripreso circa 1.500 miglia quadrate di Ucraina dalla Russia.
Le difficoltà evidenti della Russia, che pensava erroneamente di far un sol boccone dell’Ucraina in una sorta di “blitzkrieg”, cioè una guerra lampo, sono testimoniate dalla notizia riportata da Important Stories, notiziario russo che ha parlato della richiesta fatta agli insegnanti russi: tagliarsi una parte dello stipendio per donarla ai militari impegnati in Ucraina.
In insegnante al notiziario ha raccontato che, durate una riunione all’inizio dell’anno scolastico per le scuole regionali di Mosca, è stato chiesto ai docenti di donare 3.000 rubli ai soldati russi. “Ci è stato detto – ha spiegato l’insegnante – che laggiù non hanno pantaloni e calzini. La nostra direttrice si sentiva a disagio a parlarne. Ha detto che doveva dirlo e ha capito le nostre preoccupazioni, ma dovevamo anche noi capire la situazione. Questi sono i nostri cittadini, i nostri soldati”.
Ecco il contenuto del volantino, ottenuto da Important Stories e tradotta da Insider: “Si prega di trattenere fondi per un importo di ______ dal mio stipendio per settembre 2022 e trasferirli alla fondazione di beneficenza ‘Sviluppo culturale della gioventù di Podolsk’ per il sostegno dei soldati della Federazione Russa, prendendo parte a un’operazione militare speciale sul territorio della Repubblica popolare di Donetsk, della Repubblica popolare di Lugansk e dell’Ucraina”.
Non è ben noto come saranno usati questi fondi ma Dmitry Nikolaev, uno dei promotori della raccolta fondi, ha spiegato al giornale: “Al momento l’amministrazione comunale sta negoziando con le autorità statali competenti su come, dove e a chi trasferire il denaro. Una volta deciso, l’acquisto e la spedizione avverranno”.
Come spiega l’insegnante intervistato da Important Stories, solo il 50% del personale al momento ha accettato di fare donazioni.
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