Pubblicato il 3 Novembre 2023
Ruud Gullit, ex stella del Milan e dell’Olanda, è stato denunciato dai figli con l’accusa di non provvedere al loro mantenimento da almeno 6 anni, accumulando un debito di 500.000 euro.
Come riportato da Il Messaggero, la querela è stata depositata alla procura di Vibo Valentina lo scorso 31 ottobre dai figli dell’olandese Quincy Georges e Cheyenne, fratello e sorella di 32 e 29 anni.
Nacquero a Milano dalla relazione avuta dall’ex calciatore con l’ex modella Cristina Pensa e, dopo la fine del matrimonio, furono affidati alla madre. Il giudice stabilì che Gullit doveva pagare un assegno di mantenimento pari a 8 milioni di lire dell’epoca.
Il divorzio
L’olandese ha divorziato dalla moglie nel 2017 e la causa, iniziata a Londra, si è poi conclusa alla nona sezione civile del Tribunale di Milano. Il 24 marzo 2010 i giudici hanno leggermente modificato le decisioni dei colleghi britannici, imponendo a Gullit il pagamento di 7.200 euro al mese per il mantenimento dei figli.
Gullit non avrebbe mai pagato, ma ha comunque sottoscritto un accordo con l’ex moglie nel 2017 per cancellare il debito pregresso. Da allora però l’ex calciatore non avrebbe versato più nulla ai figli, come loro stesso dichiarano nella querela presentata alla Procura di Vibo Valentina: “Nostro padre, oltre a disinteressarsi completamente di noi sotto il profilo economico, ha interrotto ogni rapporto con noi da molti anni, arrivando addirittura a non rispondere neppure a dei messaggi di auguri per le festività”.
Per questo motivo i due ragazzi si sono “visti costretti a segnalare la situazione attuale invocando un immediato intervento da parte delle Autorità”.
L’ipotesi di reato
Gullit potrebbe essere accusato di aver violato l’articolo 570 del Codice Penale, che punisce chi “si sottrae agli obblighi di assistenza inerenti alla responsabilità genitoriale, alla tutela legale o alla qualità di coniuge”.
Ecco quanto affermano i due ragazzi: “Nostro padre si è completamente sottratto a ogni obbligo conseguente alla natura del suo ruolo genitoriale, sia sotto il profilo materiale che morale. Ciò senza rivolgersi a un giudice al fine di rideterminare l’eventuale importo dell’assegno e pur versando nelle condizioni economiche per poter adempiere”.