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“Quella salma non è di mio marito!”, e scoppia il caos al cimitero

Pubblicato il 20 Agosto 2024

Una vicenda surreale dai contorni noir si è svolta al cimitero di Ortona, in provincia di Chieti, dove ieri si è svolto il funerale a dir poco turbolento di un uomo nigeriano 39enne morto a causa di un ictus. La questione è sorta dopo che la moglie dell’uomo ha messo in dubbio il fatto che in quella bara ci fosse realmente il corpo del marito. La situazione ha seriamente rischiato di degenerare e sul posto sono dovuti intervenire i carabinieri che a fatica sono riusciti a calmare la donna, gli amici e i parenti del caro estinto, in totale circa una quarantina di persone.

Funerale caotico al cimitero

Ai primi di agosto il 39enne nigeriano, sposato e padre di una bambina di 3 anni e perfettamente integrato nella comunità di Ortona dove lavorava in un’azienda che produce macchine agricole, venne purtroppo a mancare per un ictus. Morì nell’ospedale di Chieti ma i familiari non avevano la disponibilità economica per il funerale, così è stato il Comune a farsi carico di tutte le spese di sepoltura.

La bara è stata chiusa all’obitorio del Policlinico Santissima Annunziata, ma nessuno dei familiari si è presentato. E proprio da qui è nato l’equivoco, poiché la moglie dell’uomo di fatto non ha visto il suo corpo, ma solo la bara. Ha così iniziato a protestare, sostenendo che in quella bara non ci fosse la salma del marito. Anche il sacerdote ha cercato di calmare la donna e spiegarle che le sue paure erano infondate, poiché in quella bara c’era davvero il corpo del marito defunto. Lei però non ha voluto sentire ragioni, anzi, la situazione stava degenerando poiché anche amici e parenti erano molto coinvolti nella discussione.

L’intervento delle forze dell’ordine

I necrofori, poiché la situazione stava diventando incandescente, hanno chiamato l’1-1-2 e ci sono volute ben tre pattuglie dei carabinieri e una della polizia municipale per riportare la calma e convincere amici e parenti che in quella bara c’era il loro caro estinto. Dopo un’oretta finalmente la discussione si è conclusa ed è stato possibile procedere alla sepoltura della salma del 39enne.