Pubblicato il 22 Novembre 2024
Aggressione sul Lungomare Caboto: Al Via il Processo per le Lesioni al Tabaccaio di Gaeta
Il 5 dicembre prossimo avrà inizio, presso il Tribunale di Cassino, il processo relativo alle gravi lesioni subite da un tabaccaio di Gaeta dopo una lite avvenuta un anno fa sul lungomare Caboto. L’episodio, che ha suscitato grande clamore, vede coinvolti un quarantenne tabaccaio, una donna e il figlio di questa, protagonisti di un diverbio culminato in una violenza inattesa.
La Lite e l’Incidente: Tabaccaio Spinto in Mare
Il 16 dicembre dello scorso anno, il quarantenne titolare di una tabaccheria del centro di Gaeta ha avuto un acceso diverbio con una donna e il figlio. Il litigio è degenerato quando la donna ha spinto l’uomo oltre la banchina, facendolo precipitare in mare. La caduta ha causato gravi lesioni, con l’uomo che ha rischiato di annegare, riportando tra l’altro danni significativi al collo per i quali è stato necessario un intervento di tracheotomia.
L’Eroe Silenzioso: Cittadino Marocchino Salva il Tabaccaio ma Rischia l’Espulsione
L’intervento provvidenziale che ha evitato il peggio è stato opera di un cittadino marocchino che si trovava nei paraggi. Utilizzando la cima di un peschereccio ormeggiato nella darsena, è riuscito a salvare la vita al tabaccaio tirandolo fuori dall’acqua. Tuttavia, questo eroico gesto ha avuto conseguenze legali per il salvatore: durante le operazioni di verifica dei fatti da parte degli agenti del Commissariato di Gaeta, si è scoperto che l’uomo si trovava in Italia senza permesso di soggiorno.
Di conseguenza, è stato emesso un decreto di espulsione da parte della Questura di Latina. Attualmente, il provvedimento è stato impugnato al TAR, con il supporto di un’associazione di avvocati di Roma, che sta tentando di ottenere per il marocchino un permesso di soggiorno per motivi di giustizia, basando la richiesta sull’atto di generosità compiuto.
Il Processo per Lesioni e il Ruolo Cruciale del Testimone
Il processo per le lesioni avrà inizio il 5 dicembre, e il legale della vittima, l’avvocato Piergiorgio Di Giuseppe, intende ricostruire in modo dettagliato quanto accaduto. Ha chiamato come testimone chiave proprio il cittadino marocchino, testimone diretto dell’aggressione e del successivo salvataggio.
Il testimone, che vive a Gaeta e svolge piccoli lavori per integrarsi nella comunità locale, potrebbe tuttavia essere espulso dall’Italia da un momento all’altro, una situazione che potrebbe influire significativamente sulla sua testimonianza in tribunale.