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Salvati dalla generosità dei propri concittadini: i pontini Anna e Leonardo comprano un camper e si tolgono dalla strada…

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Dal marzo 2024, Leonardo e Anna hanno trascorso le loro notti all’aperto, trovando riparo in piazza Quadrato, nel centro di Latina. La loro storia, fatta di difficoltà e promesse mai mantenute, si è intrecciata con un gesto di solidarietà che ha cambiato le loro vite.

Una vita in strada

Leonardo, 67 anni, originario di Roma, è senza fissa dimora dal 2019. Arrivato a Latina nei primi anni 2000, ha trovato un rifugio temporaneo nel dormitorio di via Villafranca, dove ha incontrato Anna. Dopo una serie di problemi che li hanno costretti ad abbandonare il dormitorio, la coppia ha iniziato a vivere in strada, adattandosi alle condizioni più difficili: piazza Quadrato quando il tempo era clemente e i portici vicini per ripararsi dalla pioggia.

Un aiuto temporaneo

Durante la loro permanenza in piazza Quadrato, alcuni residenti hanno offerto il loro supporto, mettendo a disposizione le loro auto come riparo per la notte. Tuttavia, si è trattato di soluzioni temporanee, incapaci di risolvere il problema di fondo. La mancanza di una casa popolare adeguata ha lasciato Leonardo e Anna senza alternative concrete.

L’intervento della comunità

La svolta arriva grazie alla rete solidale. La loro storia giunge all’associazione Diaphorà, all’organizzazione Semi di Pace e al gruppo Tevere in Bici, che decidono di intervenire. Attraverso il blogger di Latina Emiliano Miliucci, viene lanciata una raccolta fondi su Facebook con l’obiettivo di acquistare un camper per la coppia.

Una risposta straordinaria

In sole quattro ore, la campagna supera gli 8000 euro, una somma sufficiente per garantire a Leonardo e Anna un rifugio stabile. I contributi, arrivati da tutta Italia, testimoniano l’enorme forza della solidarietà, capace di restituire dignità a due persone che per troppo tempo hanno vissuto ai margini.

Un nuovo inizio

Grazie al camper, Leonardo e Anna possono finalmente lasciare la strada e ritrovare un minimo di stabilità. La loro vicenda diventa un simbolo di speranza, dimostrando come l’unione della comunità possa trasformare vite e ridare una prospettiva di futuro.

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Lidano Orlandi

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