Pubblicato il 25 Agosto 2020
Salvini e i migranti: la battaglia politica e giudiziaria continua. L’estate senza potere, ma da leader dell’opposizione, di Matteo Salvini è frenetica, sui social e in giro per l’Italia, a due anni dal caso della nave “Diciotti”. Proprio due anni fa, da ministro dell’Interno, Salvini bloccava i migranti al porto di Catania senza farli sbarcare. 177 migranti che la nave “Ubaldo Diciotti” della Guardia costiera italiana aveva soccorso nelle acque internazionali al largo dell’isola di Malta. Tra loro dieci donne e 37 minori, mentre tredici persone erano state trasferite a Lampedusa d’urgenza per ragioni sanitarie. Solo nella mezzanotte del 26 agosto 2018 le persone furono autorizzate a sbarcare. Da qui l’accusa di sequestro di persona aggravato nei confronti del ministro Salvini. Ministro salvato nell’aula del Senato, nel marzo 2019, grazie ai voti di Lega, Cinquestelle e Forza Italia, dall’autorizzazione a procedere.
Una battaglia politica, quella di Salvini, che ricorda, seppure nelle differenze, l’attuale ordinanza del presidente della Regione Siciliana Musumeci: l’obiettivo è fare forzature utili per sollevare il caso, denunciando una presunta invasione di migranti. Nel caso della Regione, in collegamento con l’emergenza Covid.
Dopo la nave “Diciotti”, altre due vicende hanno portato a procedimenti giudiziari nei confronti dell’ex ministro. Il 12 febbraio 2020 il Senato ha autorizzato il processo contro Salvini, accusato di sequestro di persona aggravato dal Tribunale dei ministri di Catania per aver impedito a 131 migranti di sbarcare in Italia, nel luglio 2019. Migranti soccorsi dalla nave della Guardia costiera italiana “Gregoretti”. Il processo doveva iniziare il 4 luglio ed è stato rinviato.
Il secondo procedimento, per sequestro di persona e omissione di atti uffici, è per la vicenda che vede al centro la nave “Open Arms” e comincerà il 3 ottobre a Catania. Una nave bloccata in mare nell’agosto 2019. Gli ex alleati Cinquestelle, in queste due occasioni, hanno votato in Senato, l’ultima volta nel luglio 2020, per l’autorizzazione al processo. «Fra 45 giorni verrò processato in Tribunale a Catania per sequestro di persona, rischio 15 anni di galera per aver difeso i confini, la sicurezza e l’onore dell’Italia. Paura non ne ho, anzi sono orgoglioso di quello che ho fatto», afferma lo stesso Salvini sulla sua pagina Facebook.
Il conflitto politico/giudiziario continua.