Dopo la morte di Navalny l’UE ha reagito compatta puntando il dito contro Putin e anche in Italia ci sono state fiaccolate e manifestazioni per chiedere giustizia per il dissidente russo deceduto in circostanze misteriose. Alla manifestazione di ieri a Roma hanno partecipato anche esponenti della Lega, che sono stati fischiati e contestati.
Sulla questione è intervenuto direttamente Matteo Salvini, che ai microfoni di RTL 102.5 ha detto: “Difficilmente riesco a sapere quello che succede in tempo reale in Italia. Se la moglie dice che è stato avvelenato ci saranno elementi, immagino uscirà qualcosa. Come posso giudicare cosa succede dall’altra parte del mondo? Capisco la posizione della moglie di Navalny, bisogna fare chiarezza. Ma la fanno i medici, i giudici, non la facciamo noi”. Un chiaro riferimento alla Navalnaya, la moglie di Navalny che ha lanciato accuse furenti contro Putin. Con un velo di ironia il ministro ha poi aggiunto che la morte di Navalny di certo non è stata causata “dalle emissioni di CO2 in centro a Milano”.
A proposito delle contestazioni, Salvini ha minimizzato: “Contestazioni da parte della sinistra ci sono tutti i giorni, sulla Tav, sul Ponte sullo stretto, sulla riforma del fisco e della giustizia. Ieri eravamo in piazza per chiedere chiarezza e la fine di tutti i conflitti aperti. Ci siamo andati, e tutte le fesserie sentite in questi anni sui legami con la Russia e i finanziamenti inesistenti della Russia sono state archiviate dai giudici, non è successo nulla. Noi siamo andati a manifestare silenziosamente e pacificamente e qualcun altro meno pacificamente ha sputato e ha urlato”.
Parole che non sono piaciute alle opposizioni, a partire da Carlo Calenda di Azione che ha invitato Salvini a dare “evidenza che l’accordo con Russia Unita è stato disdetto” altrimenti “Azione presenterà una mozione di sfiducia individuale. Il giudizio dei magistrati di una dittatura non conta nulla”.
Anche Mara Carfagna, di Azione, ha bacchettato Salvini su Sky TG24 Start: “Non è la prima volta che Salvini tende a minimizzare le responsabilità del regime russo. Che lo faccia ora, dopo l’orrore della morte di Navalny, della persecuzione che Navalny ha subito, è oggettivamente sorprendente. Non si spiega davvero come Salvini non veda quello che tutto il mondo libero vede, e cioè un uomo che per le sue idee è stato perseguitato e incarcerato, ha subito un tentativo di avvelenamento ed è stato mandato poi a morire in una prigione siberiana. Oggettivamente è sconcertante”.
Angelo Bonelli dei Verdi ha chiesto un’interrogazione parlamentare alla Meloni sull’accordo Salvini-Putin, mentre Davide Faraone di Italia Viva ha detto che “pur di non mettere in mezzo Putin, sul delitto Navalny, chiama in causa gli stessi giudici che hanno mandato in carcere in Siberia un leader d’opposizione solo perché aveva le sue idee e l’ardire di poter partecipare ad elezioni democratiche”.
Lia Quartapelle del PD ha ricordato a Salvini che lui “è un ministro italiano e non l’avvocato di Putin”, mentre Riccardo Magi di +Europa ha tuonato: “Oggi Salvini arriva pure a prendere in giro la vedova Navalny, affidandosi a medici e giudici russi per fare chiarezza sulla morte del dissidente. Come fosse un troll di Putin. Senza vergogna”.
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