Pubblicato il 30 Agosto 2024
“Origini nordafricane e cittadinanza italiana, sospettato di aver assassinato la povera Sharon. Spero venga fatta chiarezza il prima possibile e, in caso di colpevolezza, pena esemplare, senza sconti. Complimenti ai Carabinieri!”, così Matteo Salvini sui social.
E scoppiano le polemiche dopo quel che ha scritto il vicepremier e leader della Legga su Moussa Sangare, reo confesso dell’omicidio di Sharon Verzeni.
“Ovviamente Matteo Salvini ha già sentenziato la colpevolezza di Moussa Sangare, chiedendo pena esemplare, cioè potenziata? Ciò che è orribile nel suo post è il tentativo di accreditare una origine etnica del femminicidio: questo è inaccettabile perché nega totalmente e colpevolmente la trasversalità di un fenomeno che non riguarda classi sociali, colore della pelle, confini statali e che la maggior parte delle volte nasce dentro i nuclei familiari. Troppo spesso il maschio killer è marito, compagno, partner”, afferma Luana Zanella.
“Oh, abbiamo i giornali che per una volta ci dicono la nazionalità di un criminale. E’ ITALIANO. Si chiama Moussa Sangare”, scrive su X il senatore della Lega Claudio Borghi.
“L’uomo sospettato di aver ucciso Sharon è stato identificato come un 31enne nato a Milano, di origine straniera, e con problemi psichici accertati. La giovane donna avrebbe perso la vita per mano di questo presunto assassino, apparentemente senza motivo. Un episodio tragico che devi farci riflettere. Davvero sono questi i nuovi italiani a cui aspiriamo?”, afferma la deputata della Lega Laura Ravetto, responsabile del dipartimento Pari opportunità del partito.