E scoppiano le polemiche dopo quel che ha scritto il vicepremier e leader della Legga su Moussa Sangare, reo confesso dell’omicidio di Sharon Verzeni.
“Ovviamente Matteo Salvini ha già sentenziato la colpevolezza di Moussa Sangare, chiedendo pena esemplare, cioè potenziata? Ciò che è orribile nel suo post è il tentativo di accreditare una origine etnica del femminicidio: questo è inaccettabile perché nega totalmente e colpevolmente la trasversalità di un fenomeno che non riguarda classi sociali, colore della pelle, confini statali e che la maggior parte delle volte nasce dentro i nuclei familiari. Troppo spesso il maschio killer è marito, compagno, partner”, afferma Luana Zanella.
“Oh, abbiamo i giornali che per una volta ci dicono la nazionalità di un criminale. E’ ITALIANO. Si chiama Moussa Sangare”, scrive su X il senatore della Lega Claudio Borghi.
“L’uomo sospettato di aver ucciso Sharon è stato identificato come un 31enne nato a Milano, di origine straniera, e con problemi psichici accertati. La giovane donna avrebbe perso la vita per mano di questo presunto assassino, apparentemente senza motivo. Un episodio tragico che devi farci riflettere. Davvero sono questi i nuovi italiani a cui aspiriamo?”, afferma la deputata della Lega Laura Ravetto, responsabile del dipartimento Pari opportunità del partito.
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