“Rivederlo in aula non è stato facilissimo, io l’ho guardato ma non so se lui mi ha visto”.
L’assassino è in carcere da quando, nel maggio scorso, ha ucciso nel sonno la moglie, l’altra figlia Silvia e ha gravemente ferito lo stesso Nicolò di notte a colpi di martello nella casa di Samarate, in provincia di Varese.
Ora che lo ha visto il giovane, palesemente provato, in carrozzina dopo una serie di interventi chirurgici, ha detto di sentirsi “più tranquillo”.
“Vorrei chiedergli perché ha deciso di rovinare la nostra vita. Proverò a parlargli, forse alla prossima occasione”, aggiunge Nicolò.
Il 24enne, gravemente ferito dal padre, adesso è costretto alla carrozzina dopo una serie di interventi chirurgici.
Stamani il ragazzo si è presentato con una maglietta con le immagini della madre Stefania e della sorella Giulia “perché volevo portarle con me – ha detto Nicolò – mi danno quella spinta…”.
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