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Alberto Samonà (dalla sua pagina Facebook).

Alberto Samonà (dalla sua pagina Facebook).

Samonà, la nomina continua a far discutere

Pubblicato il 12 Giugno 2020

Samonà, ancora Samonà. L’assessore regionale Alberto Samonà continua a essere al centro di polemiche. Il neo assessore ai Beni culturali della Regione Siciliana viene considerato troppo nostalgico di una Destra estrema e i malumori sono diventati in parte trasversali, compresa la sua area politica: la Lega. Questa testata lo aveva già definito l’assessore della discordia, https://www.dayitalianews.com/2020/05/22/samona-lassessore-della-discordia/, intuendo che la polemica sul suo cosiddetto fascio leghismo, e non solo, non sarebbe finita. Ora in discussione sono alcuni versi scritti anni fa e che esalterebbero il nazismo, secondo i suoi critici.

Per Vittoria Casa, deputata del MoVimento 5 Stelle per la Camera dei Deputati, eletta nel collegio Uninominale di Bagheria, “se davvero, come ha rivelato un articolo del Fatto Quotidiano, l’assessore della Lega Alberto Samonà ha dedicato un inno alle SS definendoli monaci dell’onore, al governatore Musumeci resta soltanto una cosa da fare: revocare immediatamente la delega. Già al momento della sua nomina avevo espresso grosse perplessità riguardo all’assurda idea di assegnare alla Lega l’assessorato alla Cultura e all’Identità siciliana, ma questo è veramente troppo. Samonà deve dimettersi. Il nazismo e i suoi orrori sono fuori da qualsiasi ragionamento. Il nazismo e i suoi orrori sono soltanto crimini contro l’umanità”, scrive sulla sua pagina Facebook.

Per Claudio Fava, presidente della Commissione regionale antimafia, giornalista e scrittore, “un giovanotto che scrive versi in onore delle Schutz Staffeln, ovvero le SS, va curato. Il presidente Musumeci, fascista mai pentito, invece se l’è scelto come assessore alla cultura. Lo avevamo scritto due settimane fa e lo ripetiamo: Alberto Samonà, massone in sonno ed esegeta mai pentito di Delle Chiaie, va rispedito a casa a studiare la storia. Oppure Musumeci cambi nome all’assessorato: non più all’identità siciliana ma alla difesa della razza“, osserva polemicamente sulla pagina Facebook Claudio Fava Centopassixlasicilia.

La replica dell’assessore Samonà sulla sua pagina Facebook

Scrive Samonà: “Leggo un articolo su Il fatto quotidiano di oggi che mi dipinge come una sorta di pericoloso post-nazista dei miei anni giovanili. Premesso che il nazismo è stato un orrore della storia e va condannato senza appello, è fin troppo facile creare scoop quando non vi è alcuno scoop. Nell’articolo, pubblicato nell’edizione odierna del Fatto quotidiano, si fa riferimento a un libro di poesie pubblicato circa vent’anni fa, nel quale avevo inserito, a mo’ di elenco, una carrellata di esempi che in varie epoche storiche avevano rappresentato espressioni diverse di riferimenti storici legati a tematiche esoteriche o metafisiche. Un libro, peraltro, che non aveva niente a che vedere con la politica. Fra questi esempi ce n’era uno sul cosiddetto “nazismo esoterico”. Nello stesso testo, però, vi erano poesie che parlavano di Islam, del mago britannico Aleister Crowley, di spiritualità New Age anni Settanta, di paganesimo antico, di magia, del mistico francese Louis de Saint Martin e di altri svariati esempi, narrati sempre quali testimonianze storiche relative a quel tipo di dinamica”.

Continua l’assessore: “Nell’articolo odierno, invece, si decontestualizza, facendo sembrare ciò che non è, dando l’impressione di simpatie politiche del sottoscritto che non esistono. Si parla, fra l’altro, come a fare dei paragoni (e dare patenti di presentabilità) fra Samonà buoni e Samonà cattivi, del Memoriale italiano di Auschwitz, fatto realizzare dall’Aned e dipinto a fine anni Settanta da Pupino Samonà, artista comunista molto sensibile al tema della deportazione. Giusto per fugare ogni dubbio su come la penso e sulla mia storia personale, mi preme ricordare, che – cosa che ovviamente l’articolo non scrive – nel gennaio 2009, in occasione della Giornata della Memoria, su impulso dell’Aned, Associazione dei Deportati, insieme, fra gli altri, a Dario Fo tenemmo una conferenza all’Accademia di Brera a Milano per lanciare una petizione proprio per scongiurare la demolizione del Memoriale, il suo spostamento dal campo di Auschwitz e la cancellazione della memoria. Purtroppo, la mobilitazione non sortì l’effetto sperato e il Memoriale in ricordo dei deportati italiani fu smontato, nel silenzio della quasi totalità dei cosiddetti intellettuali siciliani e di gran parte della sinistra politica”.

“Qualche anno dopo, nel 2015 – ma anche di questo nell’articolo non si fa alcun riferimento – sono stato proprio io a moderare la grande giornata di studio sulla presenza storica degli Ebrei in Sicilia, promossa dall’associazione Élisabeth de Rothschild, che di certo non può essere sospettata di simpatie neonaziste. Preannuncio, inoltre, che come assessorato stiamo lavorando, su mio impulso, a una grande mostra, pensata come un viaggio nella storia, nella società e nella psiche, sulla necessità di abbattere i muri associati all’idea di separazione, di ghetto. Una mostra con 27 artisti, per lo più di provenienza israeliana. Tutto questo, per dire che c’è chi prova ad aggrapparsi a tutto pur di delegittimare l’azione che sto svolgendo quale assessore dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana. Che pena…”, è la conclusione dell’assessore Samonà.