Pubblicato il 26 Settembre 2024
Avevano creato un loro fortino di armi clandestine in un’abitazione del quartiere “San Cristoforo”.
A scoprirli è la stata la Polizia di Stato nel corso di un’operazione condotta dalla Squadra Mobile per rintracciare un 25enne catanese che, per una settimana, è riuscito a rendersi irreperibile nel tentativo di sfuggire all’ordine di carcerazione emesso nei suoi confronti della Procura della Repubblica etnea per espiare una pena di 3 anni e 9 mesi di reclusione per vari reati contro il patrimonio.
I poliziotti sono riusciti a risalire agli spostamenti del ricercato, individuandolo in una casa di “San Cristoforo”.
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Una volta fatta irruzione nell’appartamento, gli agenti della Squadra Mobile hanno trovato, insieme al ricercato, altri due giovani catanesi di 22 e 23 anni, tutti arrestati perché colti nella flagranza del reato di detenzione illegale di armi clandestine in concorso.
Infatti, durante la perquisizione domiciliare, i poliziotti hanno rinvenuto ben tre armi con matricola abrasa e due di provenienza furtiva. Nello specifico, sono state trovate due pistole revolver calibro 38 special con 74 cartucce, due pistole semiautomatiche calibro 7.65, con caricatore rifornito rispettivamente con 7 e 6 cartucce, oltre a 66 cartucce dello stesso calibro, un fucile semi automatico calibro 12, con 68 cartucce calibro 12 e 60 cartucce calibro 16.
Per questa ragione, i tre giovani sono stati arrestati in flagranza di reato di detenzione illegale di armi clandestine in concorso.
Oltre alle armi e alle munizioni, gli agenti hanno trovato nella disponibilità dei tre catanesi 175 grammi di marijuana, un bilancino elettronico di precisione e la somma in contanti di 1500 euro in banconote di diverso taglio, nonché materiale per il confezionamento della droga.
Quanto rinvenuto è stato sequestrato e nei loro confronti si è proceduto anche per i reati di ricettazione e detenzione di droga ai fini di spaccio.
Espletate le formalità di rito, i tre sono stati condotti nel carcere di Piazza Lanza, dove il ricercato dovrà espiare l’ordine di esecuzione per la carcerazione già emesso a suo carico.
Gli arresti sono stati convalidati e nei confronti dei tre malviventi è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere.