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Sanità Lazio: il piano della Regione per abbattere le liste d’attesa

Pubblicato il 10 Ottobre 2024

La Regione Lazio ha approvato uno stanziamento di 17 milioni di euro per consentire alle Aziende Sanitarie del territorio di erogare circa 400mila prestazioni fuori soglia, ossia esami e visite che superano i tempi massimi stabiliti dalla normativa vigente.

Un provvedimento per abbattere le liste d’attesa

La delibera, proposta dal presidente Francesco Rocca, prevede di riportare entro i termini normativi tutte le prestazioni urgenti (da effettuare entro 72 ore), brevi (entro 10 giorni), differite (entro 30 giorni per le visite e 60 giorni per gli esami specialistici), e programmabili (entro 120 giorni).
“Sono particolarmente orgoglioso del lavoro che stiamo portando avanti sulla riduzione delle liste d’attesa”, ha dichiarato Rocca, sottolineando come questo intervento rappresenti un passo importante verso un sistema sanitario più efficiente.

Le tempistiche per le Aziende Sanitarie

Le Aziende Sanitarie avranno 20 giorni per predisporre un piano per l’abbattimento delle liste d’attesa e 60 giorni per attuare le misure previste. Il provvedimento mira a risolvere una problematica critica attraverso l’informatizzazione delle liste d’attesa e l’integrazione delle agende pubbliche con quelle delle strutture private accreditate.

Suddivisione dei fondi per le Asl del Lazio

I 17 milioni di euro stanziati sono stati distribuiti tra le diverse Aziende Sanitarie, tenendo conto del numero di prestazioni fuori soglia da recuperare:

  • Asl Roma 1: 94.141 prestazioni per 3,7 milioni di euro;
  • Asl Roma 2: 98.770 prestazioni per 4,5 milioni di euro;
  • Asl di Latina: 28.171 prestazioni per 1,3 milioni di euro;
  • Altre Asl della regione, come quelle di Frosinone, Viterbo e Rieti, riceveranno fondi proporzionati alle loro necessità.

Misure previste per il superamento delle prestazioni fuori soglia

Le aziende dovranno prioritariamente utilizzare prestazioni aggiuntive, successivamente ricorrere all’attività libero-professionale intramuraria, e solo come ultima opzione coinvolgere il privato accreditato.
“Ogni azienda dovrà attivare un sistema di monitoraggio per verificare l’attuazione delle misure”, ha spiegato Rocca, ribadendo l’importanza di rispettare l’ordine cronologico delle richieste.